Le linee di mandato: Emilia-Romagna grande polo della creatività

Cultura

ECCO QUANDO PREVISTO DALLA REGIONE PER IL PERIODO 2020-2025 IN AMBITO CULTURALE

BOLOGNA. Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha presentato le linee di mandato 2020-2025. «Mandato – spiega – molto diverso da come lo si era potuto immaginare solo all’inizio del 2020. La pandemia da Covid-19 che ha colpito il mondo, e prima e più duramente il nostro Paese, ha sconvolto programmi e previsioni». Ciononostante l'Emilia-Romagna non si è fermata e guarda avanti.

Come? Ecco le linee guida: rafforzamento della sanità pubblica territoriale (quasi 1 miliardo di investimenti); scuola (nidi gratuiti e accessibili a tutti, diritto allo studio 100%, piano pluriennale edilizia scolastica); crescita sostenibile (manifattura, internazionalizzazione, attrattività investimenti); ambiente (azzeramento emissioni climalteranti entro il 2050, 100% energie rinnovabili entro il 2035, raccolta differenziata all'80%, strategia plastic free, 600 nuovi km di ciclabili) e territorio (piano quinquennale prevenzione dissesto idrogeologico, raddoppio da 50 a 100 milio ni di euro dei fondi per la cura del territorio, altri 600 cantieri per la difesa del suolo affidati già quest'anno per 100 milioni); trasporto pubblico locale gratuito per i ragazzi fino a 19 anni (possibilità di estensione agli studenti universitari); turismo qualificato e sostenibile; agricoltura; montagna; Emilia-Romagna polo culturale italiano, Data Valley europea e Sport Valley del Paese; Patto per la semplificazione; rilancio autonomia regionale; giovani (Neet sotto al 10%); pari opportunità e sostegno alle donne vittime di violenza; Europa; famiglie. 

In particolare, per quanto riguarda la cultura unita al turismo, «disponiamo di un’identità e di una reputazione che ci rendono un territorio desiderabile: per venire qui ad investire o a formarsi, per i turisti e per provare esperienze uniche. Spingeremo sulla leva della promozione, degli eventi e della cultura, per rimettere a valore l’attrattività dell’Emilia-Romagna. Dalla Food alla Wellness, dalla Motor alla Fashion Valley, Emilia-Romagna è sinonimo di qualità. È così per il nostro più grande distretto turistico, la Riviera Romagnola, che sosterremo con investimenti di qualificazione delle strutture pubbliche e private nel segno della sostenibilità, a partire dalla mobilità. È così per il nostro Appennino e per le nostre Città d’arte, sempre più visitati per tutto ciò che in essi si può vedere, provare, gustare. E sempre più dovrà essere così per il Po, per il suo corso e per il suo Delta. Anche lo sport, e i suoi eventi di rango sovraregionale e internazionale sempre più frequenti, ci fanno dire che l’Emilia-Romagna possa diventare la Sport Valley del Paese, attraendo atleti e turisti da un lato, ma anche valorizzando appieno la fitta rete di associazioni e società del territorio che rappresentano una parte essenziale del nostro essere comunità. Sono tutte leve, quelle indicate, che muovono da un capitale sociale e territoriale unico e straordinario, il vero valore aggiunto dell’essere Emilia-Romagna in Italia e nel mondo».

Ma vediamo nel dettaglio quanto prevede l'assessorato Cultura e Paesaggio guidato da Mauro Felicori.

  1. EMILIA-ROMAGNA, GRANDE POLO DELLA CREATIVITÀ IN ITALIA
    L’Emilia-Romagna è già al vertice nei consumi culturali degli abitanti e può ancora crescere come metropoli policentrica della creatività e delle arti, sfidando le grandi realtà europee. Regione di talenti, formati in atenei di eccellenza, può essere sempre più importante nell’audiovisivo, nello spettacolo, nell’informazione, nell’editoria.
    LE AZIONI
    • Verifica del secondo triennio della legge per il cinema e definizione partecipata degli indirizzi per il terzo e
    quarto triennio, con particolare riferimento alle potenzialità del digitale.
    • Verifica del primo triennio della legge per la musica e definizione partecipata degli indirizzi per il secondo
    triennio, con particolare riferimento alle potenzialità del digitale.
    • Approvazione di una legge per la promozione dell’editoria regionale: partecipazione alle fiere, in vista dell’Italia ospite d’onore della Buchmesse di Francoforte nel 2023; agevolazione per le traduzioni, interventi per le agenzie letterarie.
    • Misure di sostegno alla circolazione internazionale delle produzioni artistiche della regione: contributi ai costi di viaggio dei tour internazionali, impegno dell’ATER nella funzione promozionale, attivazione a fini culturali delle relazioni istituzionali della Regione.
  2. RACCONTIAMO AL MONDO LA NOSTRA TERRA
    La nostra è una regione meravigliosa, un triangolo definito dal più grande fiume italiano, dal mare Adriatico, dal crinale degli Appennini; dagli Etruschi alla Repubblica, 2500 anni di storia hanno lasciato beni culturali in una densità senza pari; una regione laboriosa e al tempo stesso capace di divertirsi molto; una terra di libri ma anche dei migliori cibi. In Italia lo sanno tutti, in Europa molti, nel mondo ancora pochi: nei prossimi cinque anni saranno ben di più, grazie alla promozione dell’Emilia-Romagna, terra di cultura.
    LE AZIONI
    • Gestione degli anniversari anche in chiave di promozione turistica del territorio: Centenario Pellegrino Artusi, VII Centenario della morte di Dante 2021, ecc. (in collaborazione con l’assessorato al Turismo).
    • Sostegno regionale a Parma Capitale della Cultura Italiana 2020-21, che può trainare la ripresa anche della provincia di Piacenza.
    • Gestione di siti e itinerari: promozione delle valli, degli itinerari, dei borghi, delle strade dei vini e dei sapori (in collaborazione con gli assessorati al Turismo, all’Agricoltura e alla Montagna).
  3. ARCHITETTURA DELL’INNOVAZIONE: DARE ALLE ARTI GLI SPAZI CHE MERITANO
    Le arti che si rinnovano, si ambientano nelle nuove tecnologie, diventano sempre più globali, si aprono a un nuovo pubblico, hanno bisogno di spazi nuovi, possono contribuire al recupero del patrimonio storico, esigono una rigenerazione con le migliori metodologie ambientali.
    LE AZIONI
    • Rafforzamento dell’infrastruttura culturale: completamento dell’Arena del Sole, creazione di un nuovo “teatro” ad alta tecnologia per lo spettacolo contemporaneo, progettazione di una arena estiva nella riviera.
    • Restauro, funzionalizzazione e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, in collaborazione con
    Comuni e enti con finalità pubbliche: riuso di edifici storici, inclusa la archeologia industriale, creazione, in rete con comuni e fondazioni, di un sistema diffuso di case/museo per valorizzare i migliori artisti del XX secolo.
    • Nell’ambito del nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima, rilettura delle infrastrutture, delle reti e delle programmazioni regionali in materia di cultura in chiave di sostenibilità per il raggiungimento degli obiettivi
    dell’Agenda 2030.
    • Concorso attivo all’elaborazione del nuovo Piano Paesistico Regionale, affinché l’economia si integri con la cultura ambientale e la tutela culturale, così come queste devono cimentarsi con gli imperativi dello sviluppo sostenibile (in collaborazione con l’assessorato alla Programmazione territoriale).
  4. DIGITAL HUMANITIES
Il nuovo mondo, come si è visto persino nella epidemia, nasce dal digitale che incontra la nostra vita quotidiana
e disegna le strategie delle nazioni. L’incontro delle tecnologie dell’informazione con le scienze umane, degli ingegneri con gli umanisti, saprà esaltare la vita culturale, avvicinarla ai giovani, trovarle un nuovo pubblico, offrire
agli artisti opportunità creative inattese.
LE AZIONI
• Interventi a favore della digitalizzazione del patrimonio storico, librario ed archivistico.
• Interventi e consulenza per favorire la crescente applicazione delle tecnologie digitali alla catalogazione, alla
fruizione e alla comunicazione dei musei e dei beni culturali.
• Inserimento dei database culturali dell’Emilia-Romagna nelle reti mondiali (occorre che gli istituti culturali
pratichino maggiormente la “filosofia Wiki”, collaborando con contenuti sofisticati alle banche-dati condivise).
• Integrazione digitale dei servizi di prenotazione, accesso (card), promozione, standard di qualità di musei e
biblioteche.
• Contributo alla progettazione delle biblioteche nell’epoca delle digital libraries

5. CULTURA E COESIONE SOCIALE: UN DIALOGO APPENA INIZIATO

Nonostante i progressi dovuti alla crescente scolarizzazione dell’ultimo mezzo secolo, i consumi culturali non raggiungono ancora tutta la popolazione, quando invece dovrebbero essere strumento di inclusione e contrasto alle diseguaglianze. Politica culturale e politica sociale devono dunque integrarsi, musei e biblioteche devono attrarre un nuovo pubblico.

LE AZIONI

• Qualificazione e innovazione delle biblioteche come spazio per la formazione permanente, l’accesso alle

biblioteche digitali, l’educazione extra-scolastica.

• Elaborazione di programmi per l’accesso dei nuovi italiani alla cultura italiana ed europea e per la valorizzazione delle culture di origine (in collaborazione con l’assessorato al Welfare).

6. ACCENDIAMO LE LUCI SUI LUOGHI DELLA MEMORIA E COSTRUIAMO LA PACE

La memoria costitutiva della nostra identità è un formidabile strumento per l’elaborazione delle strategie per il

futuro. L’Emilia-Romagna, per la sua posizione, è un grande libro di storia, di cui dobbiamo rendere più facile la

lettura.

LE AZIONI

• Rivalutazione della recente legge sulla memoria con allargamento a tutta l’età contemporanea.

• Creazione, in rete con Comuni e fondazioni, di un sistema diffuso di siti della memoria.

• Completamento, coordinamento e messa in rete dei data base sulla memoria.

• Rilancio del ruolo internazionale della Scuola di Pace di Monte Sole, del Parco Storico di Monte Sole e degli

altri luoghi della memoria come centri di incontro, soprattutto dei giovani.

7. UN NUOVO HARDWARE PER LA CULTURA: REVISIONE DELLA LEGISLAZIONE E DELLE AGENZIE REGIONALI

Nuovi obiettivi richiedono nuovi strumenti e una amministrazione capace di innovazione adatta sempre i propri

strumenti alle nuove ambizioni.

LE AZIONI

• Ripensamento, con la più larga partecipazione, della legislazione culturale: da un lato applicando con rigore

il principio di sussidiarietà, dall’altro attrezzando la Regione alle sfide della internazionalizzazione, con le nuove

ambizioni del nostro sistema regionale.

• Gestione interna dei beni culturali, con la costituzione di un servizio che si affianchi al già esistente Servizio

cultura, dotati ambedue di autorevoli comitati scientifici.

• Rafforzamento di ATER: dell’ufficio “circuito” per accrescere ulteriormente il suo ruolo di coordinamento e

sostegno ai teatri municipali; trasformazione dell’ufficio “scambi” in una agenzia per la promozione internazionale delle produzioni artistiche dell’Emilia-Romagna, a cominciare da quelle di ERT, Aterballetto, Toscanini,

Teatro comunale e teatri di tradizione.

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