Le Albe portano Dante in Senegal: la Divina Commedia nelle banlieue

Spettacoli

Le Albe di Ravenna portano Dante in Senegal. A seguito della traduzione in lingua wolof del Canto I della Divina Commedia, realizzata dal poeta Pap Khouma (e contenuta nel libro Di soglia in soglia, curato da Tahar Lamri), la compagnia ravennate Teatro delle Albe, in occasione della 21ª "Settimana della lingua italiana nel mondo", ha lavorato con un gruppo di attori di Pikine, un quartiere nelle banlieue di Dakar, grazie alla collaborazione con l'attore senegalese Laity Fall e allo spazio da lui diretto. Il percorso con trenta giovani attrici e attori ha portato, il 23 ottobre, a un esito finale attraverso le cantiche della Commedia, un interrogarsi e una messa in vita del poema di Dante nella periferia di Dakar.

Dopo che Pap Khouma – scrittore senegalese residente in Italia da oltre 30 anni – ha tradotto il Canto I in wolof, la lingua più diffusa in Senegal, è stato un passaggio naturale per il Teatro delle Albe, da oltre trent'anni impegnato in Senegal (terra del compianto attore e regista Mandiaye N'Diaye), tornare a Dakar per lavorare su Dante. E dunque, in occasione della 21ª "Settimana della lingua italiana nel mondo", l'attore delle Albe Alessandro Argnani è andato nel paese africano per un laboratorio con trenta giovani attrici e attori di Pikine – quartiere nella banlieue di Dakar –, grazie alla collaborazione con l'attore senegalese Laity Fall, al Complexe Culturel Léopold Sédar Senghor di Pikine da lui diretto e a KËR Théâtre Mandiaye N'diaye, partner ormai imprescindibile nei progetti del Teatro delle Albe in Senegal.
Sabato 23 ottobre al Complexe Culturel L.S.S. di Pikine si è tenuto l'esito finale di questo breve ma intenso percorso artistico, seguito anche da Graziano Graziani, documentarista e giornalista di Radio3 Rai, che durante tutta la fase di creazione ha realizzato un podcast radiofonico.
Venerdì 22 ottobre, invece, il Canto I in wolof è stato letto all’Istituto Italiano di Cultura di Dakar di fronte all'ambasciatore italiano in Senegal, Giovanni Umberto De Vito, alle istituzioni dakariote e a un pubblico da tutto esaurito, in una serata di enorme valenza simbolica.

«Un progetto come questo ci permette di raccontare in maniera innovativa la forza e la vitalità delle relazioni culturali fra l'Italia e il Senegal – spiega Serena Cinquegrana (neo-direttrice IIC Dakar) –. Partendo dalla traduzione in wolof del Canto I della Divina Commedia, è nato un percorso fatto di tante tappe importanti per celebrare l'anno di Dante in Senegal: la presentazione e lettura dal vivo a Ravenna e poi a Dakar, il laboratorio teatrale a Pikine con trenta attori della banlieu e la mostra originale con le opere di sette artisti senegalesi che inaugureremo qui all'Istituto Italiano di Cultura di Dakar a dicembre nell’ambito di Partcours».

All’ICC di Dakar è stata poi donata una fotografia della prima lettura del Canto I, avvenuta a Ravenna di fronte alla tomba di Dante il 30 luglio scorso e realizzata da Nias Zavatta. La foto è stata apposta all’ingresso dell’Istituto in segno di gemellaggio con Ravenna e le Albe.

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