Lavoro a Santarcangelo: nuovo Eurospar, 35 assunti

Ben 1.500 metri quadri. Di superficie e 35 assunzioni in programma. Aprirà in estate l’Eurospar, il supermercato in costruzione sulle ceneri dell’ex Paglierani. Dopo la demolizione della storica azienda di via Emilia, iniziata a novembre 2022, sono partiti i lavori che si concluderanno entro il prossimo agosto.

La storia

L’opificio venne fondato nel 1926 Fernando Paglierani nel centro clementino, vicino al lavatoio comunale, per la progettazione e produzione di macchine e sistemi per pesatura, confezionamento, pallettizzazione, avvolgimento e trasporto sacchi pieni. Una storia giunta alla terza generazione che nel 1963 ha visto il trasferimento nell’allora periferia del paese, sino all’ampliamento registrato 20 anni dopo. L’attuale sede sorge nel comune di Poggio Torriana in cui venne spostata nel 2003. Ora il cambio di rotta, supportato dall’amministrazione e voluto dagli eredi di Fernando, la famiglia Antolini. In programma, distribuiti su 3400 metri quadri di proprietà degli Antolini, un complesso residenziale, nonché un poliambulatorio e un supermercato. Due gli obiettivi indirizzati alla sostenibilità ambientale e economica per generare reddito e lavoro. A carico dei privati saranno un parcheggio di 220 posti e un tratto della nuova ciclabile lungo il tracciato dell’ex ferrovia Santarcangelo-Urbino.

Assunzioni al via

Spiega Alessandro Urban, direttore regionale Aspiag Service per l’Emilia Romagna: «A Santarcangelo coroniamo un obiettivo nato nel 2018, quando abbiamo condiviso con la proprietà che la riqualificazione avrebbe visto la nostra insegna sul supermercato». Primo step dare un nuovo volto all’accesso del paese, mentre l’iter autorizzativo «è stato condiviso con l’Amministrazione, che ha compreso l’importante opportunità. Noi – rimarca Urban – non possiamo che ringraziare la famiglia Antolini». Gli fanno eco la sindaca di Santarcangelo, Alice Parma, e l’assessore alla Pianificazione urbanistica, Filippo Sacchetti che «in un momento di difficoltà economica generalizzata» individuano tra le ricadute dell’operazione la creazione di nuova occupazione «oltre alla rigenerazione urbana che comporta la diminuzione delle superfici edificate e la valorizzazione di un’area per anni inutilizzata». Ma non è tutto. L’intervento rappresenta il punto di partenza per la trasformazione della via Emilia. In linea gli Antolini che individuano due direttrici dell’intervento. «Sostenibilità ambientale e economica per generare reddito e lavoro». Caustico invece il consigliere della Lega Gabriele Stanchini che liquida l’operazione come «un’altra occasione perduta di riconversione urbana, dato il brutto e dozzinale contenitore commerciale in arrivo».

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