Lavoro a Rimini, solo 20 persone ai colloqui con gli alberghi: "La metà rispetto al 2022"

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“Recruiting Day” quasi disertato. A un passo dalla stagione, si ingarbuglia il rebus nella ricerca di personale. A fornire un esempio è il caso del “Consorzio piccoli alberghi di qualità” che, istituito 25 anni fa, comprende 16 hotel in provincia di Rimini. Per reperire almeno 60 dipendenti, il gruppo ha organizzato un Recruiting Day che si è tenuto mercoledì nella cornice dell’Hotel Derby.

Risposte dimezzate

Sull’esito dei colloqui conoscitivi che incrociano domanda e offerta, allarga le braccia un membro del consiglio di amministrazione, il 47enne Stefano. Che fa presente: «Nonostante l’evento fosse stato pubblicizzato a dovere e si registrassero 30 preiscrizioni, ai colloqui si sono fatti vivi solo in 20. Tradotto: la metà dei candidati del 2022». Un gruppo eterogeneo, prosegue, composto in prevalenza da donne. Quanto all’età, andava dai 16 anni, sfoggiati da studenti dell’Alberghiero, a una quarantina di primavere sulle spalle. Due le persone originarie dell’Est Europa, entrambe con buona conoscenza della lingua italiana.

Idee chiare

La vera curiosità? «I candidati si sono offerti solo per due profili: il ruolo di receptionist o di cameriera ai piani, mentre sono rimaste deserte cucine e sala». La prima scrematura la fanno i candidati, insomma. Un paradosso che non collima con il ventaglio di proposte, che comprendeva tutte le professionalità tipiche dell’accoglienza, salvo quella dei bagnini. Punto e a capo, dunque. Agli albergatori non resta che rimboccarsi le maniche (di nuovo) e affidarsi ad altri strumenti: dagli annunci tradizionali a quelli sul web, includendo il passaparola tra amici e conoscenti. Quanto alla schiera dei più volenterosi, proseguiranno l’iter presso gli hotel che avevano lanciato le richieste. Ipotizza Stefano: «Forse i candidati si erano spalmati su altri colloqui, l’anno scorso siamo stati i primi, dopodiché ci hanno seguito in tantissimi». Ma la domanda in rosso viene materializzata ovunque dal vuoto dei curricula. È un miracolo «se arrivano a 15 in una stagione contro il centinaio di un tempo», riconosce. Al netto delle dinamiche del post pandemia, l’imprenditore evidenzia piani ribaltati: una volta la corsa all’impiego «partiva dai candidati, che bussavano di hotel in hotel, ora invece dagli albergatori».

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