Lavoro a Rimini, i piccoli alberghi: “Assumiamo ma si presentano in pochi”

Al via i colloqui di lavoro, ma manca la metà dei candidati. È partito il conto alla rovescia per la stagione 2023 ma sono ancora tanti i lavoratori stagionali che mancano all’appello. Dato che la carenza di manodopera continua a farsi sentire, varie associazioni di albergatori stanno correndo ai ripari battezzando azioni ad hoc per intercettare nuovi dipendenti e favorire le assunzioni. Peccato che le risposte siano piuttosto timide e i numeri rischino di non bastare.

Un’infornata di assunzioni

Per incrociare domanda e offerta sono stati organizzati anche dei Recruiting day, come l’eventodioggipresso l’hotel Derby di Rimini. Un’occasione impostata sulla partecipazione libera e gratuita, previa registrazione. Quanto ai numeri, fino a ieri l’appello aveva raccolto una trentina di candidature. Ad organizzare l’iniziativa, giunta alla seconda edizione, è stato il Consorzio piccoli alberghi di qualità che, fondato un quarto di secolo fa, ora comprende 16 hotel in provincia di Rimini.

Ventaglio dei profili richiesti

Spiega il 47enne Stefano, membro del Consiglio di amministrazione: «Stiamo cercando almeno 60 dipendenti, distribuiti su tutti i ruoli del settore alberghiero, dai portieri sino alle cameriere ai piani, passando per i receptionist, fatta eccezione per la figura dei bagnini». Al momento non sono stati raccolti curricola e solo oggi si saprà chi sono i candidati, fermo restando, prosegue Stefano, che lo scorso anno diverse persone, su una quarantina di adesioni complessive, si sono presentate direttamente in giornata, senza cimentarsi nella pre iscrizione. Quanto alla mancata partecipazione o al tiepido slancio, Stefano nota che i problemi «non si concentrano su stipendi bassi o orari frenetici, come ritengono in molti, visto che la maggior parte delle volte al colloquio neanche ci si arriva. Altro che dettagli inconciliabili». Tradotto: l’offerta latita come una voragine incolmabile per una zona ad alta vocazione turistica come la Riviera. Sarebbe un peccato far cadere quest’occasione, torna a dire Stefano, «tanto più che ognuna delle sedici strutture ricettive ha esigenze diverse, aperte a profili altrettanto ampi e garantisce una realtà consolidata da 25 anni sul territorio riminese».

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