Lavoro, a Imola le donne guadagnano 250 euro in meno

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Anche a Imola e nella Città metropolitana le donne continuano a guadagnare meno rispetto agli uomini, a parità di professione nell’ambito del lavoro dipendente. I casi più eclatanti sono quelli delle cameriere e delle segretarie, che con uno stipendio mensile medio rispettivamente di 1.250 euro e di 1.000 euro guadagnano il 16,67% in meno dei colleghi. A sottolinearlo è un’indagine del portale Applavoro.it, svolta sulla base della media degli stipendi mensili comunicati dagli iscritti alla piattaforma durante lo scorso anno.

Le disparità

Altre differenze molto significative riguardano le commesse/addette alle vendite, con uno stipendio mensile medio di 1.105 euro inferiore del 14,34% rispetto a quello degli uomini, le chef/cuoche, con 1.140 euro invece di 1.320 euro (-13,64%) e le operaie specializzate, con 1.400 euro invece di 1.590 euro (-11,95%). Seguono i casi delle operaie generiche, con uno stipendio mensile medio di 1.070 euro inferiore dell’8,69% a quello dei colleghi, delle bariste, con 1.100 euro (-7,56%), delle ingegnere, con 2.087 euro (-7,01%), delle impiegate amministrative, con 1.212,50 euro (-6,01%), e delle operatrici di call center, con 800 euro (-3,03%). Il solo lavoro in cui le donne riescono a guadagnare più degli uomini è quello di receptionist, con uno stipendio mensile medio di 1.500 euro superiore del 25% rispetto a quello degli uomini.

Fra Imola e Bologna

Cambia qualche cosa nel confronto con il capoluogo, anche se non sempre gli stipendi mensili medi si rivelano più vantaggiosi. Le disparità più evidenti sono quella delle segretarie, con 1.120 euro, addirittura il 25,33% in meno rispetto ai colleghi, e delle operaie specializzate, con 1.175 euro, il 20,78% in meno. E in tutti e due i casi si parte già da stipendi inferiori rispetto a Imola.

Seguono le bariste, con uno stipendio mensile medio di 1.061,11 euro inferiore del 16,78% a quello degli uomini, le operaie generiche, con 1.036,25 euro (-14,44%), le chef/cuoche, con 1.140 euro (-13,64%), le ingegnere, con 2.144 euro (-4,46%), le receptionist, con 1.140,83 euro (-3,79%) e le operatrici di call center, con 800 euro (-16,9%). E anche nei casi delle bariste, delle operaie generiche e delle receptionist lo stipendio di partenza è più basso che a Imola.

Diventano tre, però, i lavori in cui le donne guadagnano più dei colleghi: cameriere (+17,65%), commesse/addette alle vendite (+15,14%) e impiegate amministrative (+14,92%).

La situazione

«Si continua a registrare un importante gap riguardo le retribuzioni ricevute tra uomini e donne, a parità di mansioni – commenta Marco Contemi imprenditore e fondatore di Applavoro.it. –. Urgono politiche attive mirate alla riduzione di questa diseguaglianza, che altrimenti continueremo a portarci dietro ancora per decenni».

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