L’alpino Parisano, un eroe riminese conquista l’Adunata delle Penne

Rimini

Nell’Adunata nazionale di Treviso del 2017 incontrai il generale Franco Chiesa che, nel 1973 da capitano, comandava la 42ª batteria someggiata del Gruppo “Agordo” in Feltre. Varcai l’ingresso della caserma Zannettelli, terminato il Corso di allievo ufficiale presso la Scuola militare di veterinaria a Pinerolo, e fui inviato al campo estivo di Falcade, dove iniziai così a curare e a suturare i muli, distesi su un letto operatorio fatto da erba di montagna. Chiesa, dopo pochi giorni, mi battezzò «il medico bestiale riminese», perché con nuove terapie guarivo i muli da «croniche fiaccature».
Spritz e “alpinità”
Tornando all’incontro di Treviso, raccontai al generale Chiesa del nostro “sogno riminese”, portare l’Adunata in Romagna e a Rimini. Il mio ex-capitano, con il suo sorriso ironico che ben conoscevo, rispose: «Rimini è una città di mare, non può vincere contro tante altre, dal momento che non esiste quel senso profonda di “alpinità” presente nella gente di montagna». Dopo uno spritz, iniziai a elencargli i capisaldi della nostra storia alpina, dal 1934 fino alla rinascita del nostro Gruppo nel 1950, menzionando le 21 medaglie di alpini riminesi decorati al Valore militare, richiamando fra le prime la Medaglia d’argento del sottotenente Renato Parisano. Nel pronunciare il suo nome, capii subito che ancora una volta Chiesa aveva tentato di prendermi in giro. Perché, rivolgendosi sia a me che a suo figlio, sorridendo ci disse: «Quindi nella mia gioventù, quando studiavo presso i Salesiani di piazza Tripoli ed abitavo in viale Renato Parisano, questo eroe del Monte Grappa sarebbe stato un alpino di mare?».


In ricordo di Rodolfo Graziani
Ora sono convinto che il prossimo maggio il generale Chiesa tornerà in zona e noi alpini riminesi potremo donargli il libro, stampato per la prima volta nel 1919 nella tipografia Parma di Bologna e ristampato quest’anno dal nostro Gruppo riminese, cento anni dopo, Panozzo Editore, con il medesimo titolo, “Renato Parisano- Grappa-Cima Valderoa 13 dicembre 1917”. Questo impegno letterario consistente nella ristampa anastatica del volumetto - pubblicato la prima volta a cura dei genitori e del fratello, e contenente tutte le lettere dell’eroe alpino riminese scritte a familiari e amici - oltre che per testimoniare la sua vita e la sua morte sul Monte Grappa è stato voluto per ricordare un altro lutto che la nostra Sezione ha subito: la dipartita del capogruppo, capitano veterinario alpino Rodolfo Graziani, il 23 novembre scorso, a pochi giorni dai festeggiamenti fatti insieme a lui nella Vecchia Pescheria per avere portato l’Adunata in Romagna.
Una laurea alla memoria
Renato Parisano era nato a Napoli, a causa del peregrinare del padre musico militare, da madre riminese, Guglielma Campana, e riuscì a rientrare a Rimini per frequentare il liceo e, nel 1913, la Facoltà di Medicina e chirurgia di Bologna. Gli eventi bellici lo trasformarono in un alpino e, dopo la sua morte, avvenuta in combattimento sul Monte Grappa, l’Università gli conferì la laurea in Medicina “ad honorem alla memoria”. Il suo nome, per chi entra da via Zamboni, nella sede centrale dell’Università, è leggibile sulla lapide, insieme a tanti altri studenti che sacrificarono la loro gioventù nella Grande Guerra. Un’altra storia di Penne Nere ,questa di Parisano, che presenteremo alla nostra città il 18 ottobre prossimo, presso la sala del Palazzo Bonadrata.
( * addetto stampa del Gruppo Alpino di Rimini)

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