L’acqua che porta via l’acqua contro il ristagno di liquidi

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Gambe che perdono il loro profilo consueto, caviglie appesantite e una sensazione di gonfiore che può riguardare tutto il corpo: si esprime così la ritenzione di liquidi, una condizione che peggiora soprattutto nei mesi caldi. «La ritenzione idrica è la tendenza a trattenere liquidi che si accumulano negli spazi interstiziali, cioè tra le cellule» – spiega Petra Danesi dell’erboristeria “Il Biancospino” di Ravenna.

In base alla tipologia, la ritenzione di liquidi può dare segni differenti sul corpo. «Tale condizione causa edema, ovvero un gonfiore anomalo che interessa le zone del corpo più predisposte all’accumulo di adipe, come pancia, arti inferiori, caviglie, glutei e cosce. La pelle è tirata, e se si pigia con un dito in particolari zone si percepisce anche la presenza di liquidi. Da questa situazione può scaturire la cellulite, che è uno stato infiammatorio del tessuto sottocutaneo che si evidenzia con la classica pelle a buccia d’arancia».

Il ristagno di liquidi colpisce soprattutto le donne. «I liquidi non vengono smaltiti a causa di una alterata funzionalità del sistema venoso e dei vasi linfatici; questa condizione riguarda in particolar modo il sesso femminile, specie quelle donne che sono in sovrappeso e/o nel periodo della menopausa. La ritenzione può essere causata anche da altri fattori, per esempio importanti patologie quali disfunzioni renali, cardiovascolari, epatiche, resistenza insulinica, ipertensione, uso di farmaci (ovviamente la ritenzione dovute a questi disturbi riguarda anche gli uomini)».

Da un punto di vista fitoterapico è bene intervenire con determinati rimedi, solo dopo aver raccolto informazioni sulla persona. «La prima cosa che si fa è chiedere se sono presenti patologie e/o se si assumono farmaci e capire se c’è uno stile di vita che può provocare o contribuire all’emergere di questa condizione».

Anche l’alimentazione è un fattore importante che può concorrere all’accumulo di liquidi. «È il sale uno degli elementi che favoriscono la ritenzione idrica e lo sono anche tutti quei cibi estremamente elaborati, raffinati che infiammano l’intestino, una delle sedi principali del sistema linfatico. Non a caso, infatti, se si sta troppo seduti, o se si soffre di stitichezza, si comprime l’intestino, e si favorisce la ritenzione di liquidi».

L’acqua può contribuire allo smaltimento dei liquidi in eccesso. «Sarebbe meglio bere un buon quantitativo di acqua entro le 15 del pomeriggio per far riposare i reni e la vescica nella seconda parte della giornata. L’acqua aiuta a drenare i liquidi e quindi a eliminare le tossine. Quanta berne è molto soggettivo, dipende dalla persona, da quanta frutta e verdura mangia, ma generalmente non si dovrebbe scendere sotto un litro e mezzo».

D’estate il fabbisogno di acqua aumenta. «Per un buon drenaggio del tessuto connettivo può essere importante usare sali minerali basificanti che contrastino l’acidità. Aggiungere dei carbonati, dei bicarbonati o dei citrati come calcio e magnesio all’acqua nel periodo estivo può essere un modo per contrastare il ristagno di liquidi e per ritrovare energia».

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