Laura Pausini fa pace con i suoi discografici

Pace fatta. È bastata una telefonata per rimettere a posto le cose tra Laura Pausini, artista italiana candidata agli Oscar, e la sua casa discografica italiana, la Warner. In un’intervista a La Vanguardia la cantante aveva dichiarato: «Nel 2018 venni nominata ai Latin Grammy. Chiamai la mia casa discografica e mi dissero: “Per l’età che hai e per la scena musicale attuale, crediamo che non vincerai. Per questo abbiamo deciso di non pagarti il viaggio”». Poi la cantante aveva aggiunto: «Mi rattristai molto fino a piangere. I miei genitori mi convinsero a fare un viaggio di famiglia, e nel caso avessi vinto ne avremmo avuto un ricordo. Vinsi, e da allora non parlo più con i miei discografici in Italia. Ora, in occasione dei Golden Globe, mi hanno inviato un mazzo di fiori, che ho rifiutato». Le sue dichiarazione hanno naturalmente suscitato molto clamore, soprattutto adesso in vista degli Oscar (la consegna a Los Angeles è il 25 aprile). Ma evidentemente quello sfogo è servito: «Dopo tanto tempo ho parlato con il presidente della mia casa discografica – ha scritto infatti Laura sui social – con il quale si era creata una situazione spiacevole per il Latin Grammy 2018. Sono contenta che mi abbia chiamato e che ci siamo chiariti».

Premi su premi

Laura e Diane Warren (autrice delle musiche del brano Io sì) riceveranno anche il “Master in music Award” in occasione del festival Los Angeles, Italia (18-24 aprile) per la canzone originale tratta dal film “La vita davanti a sé” di Edoardo Ponti con Sophia Loren. Le due artiste – ricordiamo – hanno già trionfato al Golden Globe insieme a Nicolò Agliardi che con Laura ha scritto il testo in italiano. Il brano figura anche tra i nominati come miglior canzone originale ai David di Donatello. L’11 maggio si terrà la cerimonia di premiazione (in nomination anche Michele Braga per le musiche del film L’incredibile storia dell’Isola delle Rose). Il sostegno alla nostra gloria romagnola arriva infine da un big come Tony Renis: «Laura è già più che di una gloria nazionale nel mondo e Diane è senza dubbio una vera e propria leggenda globale. Ovviamente il 25 aprile faremo tutti il tifo per loro nella speranza che vendichino anche me, Andrea Bocelli e Céline Dion che sfiorammo il grande risultato con The Prayer».

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