La Valmarecchia chiede lo stato di calamità nazionale: "Qui è come nel 2012 dopo il nevone"

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Faccia a faccia tra sindaci della Valmarecchia e ministero dell’Ambiente. Il conto alla rovescia è partito. L’incontro con il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, avverrà fra due settimane in una data che non è ancora stata stabilita con precisione. Dopo le nevicate che hanno messo in ginocchio l’alta valle, lasciando al freddo e al gelo 5mila famiglie per giorni e abbattendo alberi secolari, ma soprattutto provocando la morte di una 70enne a Montecopiolo, la conta dei danni è ancora parziale. Le varie amministrazioni riaccendono quindi l’attenzione sulla fragilità del territorio, sorvegliato speciale per il rischio frane, smottamenti e caduta massi. Un effetto domino, di cui solo ora si iniziano a vedere meglio i problemi, complici i rovesci temporaleschi e il mitigarsi delle temperature. Spiega il sindaco di Casteldelci, Fabiano Tonielli: «Oggi è in programma l’incontro dei sindaci dell’Alta valle con i vertici della Provincia. Sarà chiarito quali sono i parametri per ottenere un sostegno economico, mentre attendiamo le valutazioni sugli effetti del maltempo da parte di Provincia e Regione. Sul tavolo ci sono due opzioni: la calamità nazionale, che auspichiamo, e quella regionale che accede a un fondo di 10 milioni di euro spalmati a livello nazionale. Dunque risorse insufficienti per fronteggiare quest’emergenza incredibile con successivi disastri. I danni sono infatti uguali o addirittura superiori al “nevone” del 2012, perciò completato l’iter sul territorio, dopo i primi contatti informali, andremo a Roma».

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