La Uil: «Al Pronto Soccorso di Imola si lotta per un posto letto»

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Se da una parte applaude il ritorno verso la normalità, con una riduzione dei posti Covid a disposizione, dall’altra Giuseppe Rago della Uil Fpl Imola segnala quanto sia ancora lontano il ritorno a una situazione precedente alla pandemia, in particolare nel Pronto soccorso ortopedico. «Il ritorno alla normalità – sottolinea – significa anche tornare a una situazione ante Covid, dove ogni giorno si combatteva per un posto letto al Pronto soccorso per dare risposta agli accessi quotidiani. Esattamente ciò che si è verificato giovedì, con l’odissea iniziata all’1.30 di notte per un 90enne accompagnato dalla moglie coetanea, costretto a rimanere per oltre dodici ore su una barella per impossibilità ad avere un posto letto in un qualsiasi reparto. Odissea conclusasi intorno alle 14 del giorno dopo grazie a una dimissione».

Un’esperienza simile, continua Rago, «l’ha vissuta una ultra 80enne con una frattura scomposta di femore che necessitava di trazione, anch’essa per ore in attesa di un ricovero. Giovedì sono stati smistati dalle 14 in poi 20 ricoveri con 5 fratture di femore, ovviamente ricollocati a seguito di dimissioni e nei reparti in cui era possibile».

«Nel frattempo – riprende – si va avanti con ristrutturazioni e riorganizzazioni, spendendo soldi in percorsi pulito sporco e prevedendo in futuro la soppressione/accorpamento del PS ortopedico, guarda caso proprio il reparto maggiormente sollecitato».

In questo contesto Rago ribadisce che il PS ortopedico «va salvaguardato e mantenuto autonomo, anzi potenziato. La struttura che si sta realizzando venga destinata a rendere autonomo il PS e qualora ve ne fosse necessità può essere anche destinata a creare un percorso separato, ma non si commetta l’errore di accorpare il PS ortopedico a quello ordinario. Per l’utenza è un servizio essenziale».

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