La soddisfazione di arrivare a Barcelos e sentire che la meta è più vicina

Settima tappa: Porto-Barcelos; quando siamo alla fine circa 65 km. Si è scelto il cammino della costa per restare vicino all’Oceano per poter respirare a pieni polmoni l’aria del mare. L’uscita da Porto è stata meno problematica di quanto pensassi; pellegrini a piedi sempre più numerosi; ciclisti rari. Vento abbastanza teso, da nord, fresco, contrario alla direzione di marcia per tutta la giornata, breve acquazzone all’arrivo; ci siamo rapidamente infilati lungo la litoranea affrontando in rapida successione paesi cementificati che incombono sulla costa e che sicuramente non migliorano la qualità del paesaggio.

Il forte e il mare

Nei primi chilometri in uscita da Porto abbiamo incontrato un vecchio forte difensivo, il forte de Sao Francisco Xavier costruito nel 1661, e uno slanciato ed elegante faro in corrispondenza dello sbocco del Douro nell’Oceano. La gente sta in spiaggia sotto tende anche di grandi dimensioni per difendersi dl sole che ricordano vagamente il modo di fare mare degli italiani nell’immediato periodo postbellico. Nessuno fa il bagno, ma al massimo entrano in acqua sino al ginocchio perché la temperatura delle acque dell’oceano è notoriamente bassa. Sulla costa sono cresciuti un numero infinito di locali dove si può mangiare e soprattutto bere; non mi sembra trascurabile la quantità di alcolici che mediamente si bevono in Portogallo. Sulle spiagge sono state posizionate delle passarelle che permettono di camminare e in certi tratti anche di andare in bicicletta e che costituiscono parte integrante del Cammino di Santiago nella cosiddetta “senda litoral”; l’inconveniente è che spesso sono ricoperte di sabbia, cosa che non rende possibile il passaggio in bicicletta per cui si deve scendere dalla bici, superare il tratto a piedi e poi riprendere il normale tragitto. Questo oggi ci è capitato abbastanza frequentemente e ci ha procurato qualche disagio. Abbiamo anche osservato sulla costa il grande obelisco che ricorda le importanti opere per la riqualificazione del tratto oceanico. Breve sosta verso le 12 presso un piccolo locale che ricordava un poco l’ambiente dei pirati della Tortuga dove abbiamo potuto gustare delle ottime vongole atlantiche. Piccoli piaceri del Cammino!

Pedalare in sicurezza fino a Barcelos

Buona parte del Cammino di oggi è stato percorso su piste pedonabili e ciclabili abbastanza frequentate, questo mi ha fatto pensare che anche in Italia e in particolare in Emilia- Romagna bisognerebbe aumentare il numero di piste pedonabili e ciclabili per incrementare il turismo slow ormai sempre più diffuso. A un certo punto si è abbandonato il mare per dirigersi verso la nostra meta di giornata: Barcelos.

Barcelos “è una città garbata da meritarsi il perdono per aver voluto condannare il galego, tanto più che ha creato il gallo che l’ha salvata dai rimorsi” (Josè Saramago). Qui si allude all’antica leggenda del gallo che ha fatto diventare questo animale il simbolo di Barcelos e del Portogallo. La cittadina è graziosa, sulle rive del rio Cavado; qui ogni giovedì si tiene forse il più grande mercato del Portogallo famoso per la ceramica tipica (louca de Barcelos). Da visitare a Barcelos il Paco do Condes (palazzo dei duchi di Braganza) costruito nel XV secolo e poi distrutto dal terremoto del 1755; oggi ospita il museo archeologico il cui pezzo più famoso è un crocifisso in pietra del XIV secolo che illustra la leggenda del “ Galo”. Molto bella anche la Igresja Matriz del XIII secolo con stile riconducibile alla transizione dal romanico al gotico. Il tempio do Bom Jesus da Cruz, chiesa barocca del 1704, presenta un interessante contrasto fra granito scuro e il bianco della stoccatura. Infine il centro storico è un affascinante reticolo di stradine medievali. I lavori di restauro della parte storica sono solo all’inizio, come in gran parte del Portogallo, e tutto questo richiederà non pochi anni. Per ora esistono grandi contrasti tra parti restaurate e parti ancora fatiscenti. Un segnavia del Cammino all’interno del paese ci ha ricordato che mancano a Santiago 195 Km; quando siamo partiti sembrava un sogno irrealizzabile, ma oggi la meta è più vicina; domani dovremmo giungere a Tui la prima città spagnola oltre il confine; vogliamo arrivare a tutti i costi anche se stanchi, doloranti e bruciati dal vento e dal sole. Buen Camino.

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