La sindrome metabolica: i fattori da tenere sotto controllo

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È un mix di fattori che, se messi tutti insieme, fanno suonare il campanello d’allarme. I medici la chiamano la “sindrome metabolica” ed è un insieme di elementi che (se se ne hanno almeno tre) fanno schizzare all’insù il rischio di malattie cardiovascolari, esponendoci maggiormente alle possibilità di avere un infarto o un ictus. Ne soffre un italiano su cinque. È una combinazione che, tra l’altro, può predisporre alla formazione di alcuni tipi di cancro, come quelli della prostata, della mammella, del pancreas. I fattori sono facili da identificare, e basta una misurazione o l’analisi del sangue che si fa di routine: la circonferenza vita deve farci preoccupare quando è superiore ai 102 centimetri per gli uomini o agli 82 centimetri per le donne, quando la pressione arteriosa raggiunge e va oltre i 130/85, quando il colesterolo Hdl (quello buono, per intenderci) è più basso di 40 mg/dl per l’uomo e di 50 mg/dl per la donna, quando i trigliceridi superano i 150 mg/dl e la glicemia arriva a 110 mg/dl. Si può prevenire questa sindrome? Sì, certo. Il segreto è una vita attiva e una dieta equilibrata, con un esercizio fisico regolare e un regime alimentare ricco di verdure, legumi, carboidrati integrali, pesce e povero di carni rosse, insaccati e zuccheri. Uno studio tutto italiano pubblicato sul Journal of Diabetes Research ha trovato in un mix di due alghe marine e cromo importanti effetti positivi su questa condizione, con una significativa riduzione del rischio cardiovascolare del 27%. La ricerca “real life” è stata condotta su 505 pazienti.

«Dopo sei mesi di trattamento si sono ottenuti effetti positivi», spiega Antonio Nicolucci, primo autore dello studio. «Il peso corporeo è stato ridotto in media di 7,3 chilogrammi mentre la circonferenza di vita è scesa di 7,5 centimetri. La glicemia a digiuno è diminuita di 16,3 mg/dl mentre l’emoglobina glicata dello 0,55%. Buoni anche gli effetti benefici sulla pressione arteriosa, sia sistolica sia diastolica, che sono risultate entrambe più basse rispetto all’inizio dello studio. Lo stesso è avvenuto per i livelli di colesterolo “cattivo” Ldl e dei trigliceridi mentre il colesterolo “buono” Hdl è aumentato».

Al centro di questo studio italiano ci sono due alghe marine, l’Ascophyllum Nodosum e il Fucus Vesiculosus.

La sindrome metabolica è ancora più in agguato con il Covid. Basti pensare che l’obesità interessa il 16% degli over 18 residenti in Italia mentre il 44% degli adulti è in sovrappeso. I dati sull’eccesso ponderale sono in aumento a causa della pandemia che ha costretto ad uno stile di vita meno attivo con i lockdown, e che ha portato a un’alimentazione sregolata e meno controllata. Nel 2019, infatti, gli uomini e le donne obesi e in sovrappeso erano meno rispetto ad oggi: rispettivamente il 13% e il 42%. Quindi, l’occasione è buona per tornare a misurarsi, pesarsi e controllarsi, specie dopo le feste di Natale.

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