La Sicilia di Verga e Mascagni va in scena a Imola

Archivio

Un Natale “sanguigno” quello proposto al teatro comunale di Imola. All’Ebe Stignani, infatti, andrà in scena questa sera alle 21 una dramma fatto di onore e passione: la celebre opera lirica Cavalleria rusticana nell’allestimento del Teatro Lirico Siciliano. Composta da Pietro Mascagni in un unico atto, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, si ispira alla nota novella omonima di Giovanni Verga.

È ambientata nella Sicilia di tardo Ottocento, una terra lontana a noi non solo temporalmente, ma anche socialmente, poiché la condizione di vita dei protagonisti di quest’opera è fortemente condizionata dai rigidi e antichi costumi morali dell’isola, dove su tutto predominano la legge del più forte, l’orgoglio e l’onore, anche sulle passioni.

La vicenda

Tutto ha inizio nel paese di Vizzini, quando compare Turiddu torna dal servizio militare. All’alba di una domenica di Pasqua si ode una serenata dedicata a Lola, moglie di compare Alfio, ma non è suo marito a cantarla. Lola ha infatti una relazione clandestina con Turiddu, risalente a prima della leva militare. Inizialmente si sarebbero dovuti sposare Turiddu e Lola, ma con la proroga del servizio la donna si stancò di aspettare sposando infine Alfio; per ripicca, Turiddu all’inizio si sposò con Santuzza, ma alla fine l’antica passione ha la meglio. Santuzza, scoperto il tradimento, si scontra verbalmente con Turiddu e Lola, arrivando poi a maledire Turiddu e a rivelare tutto ad Alfio.

Il dramma

L’uomo, sentendosi ferito nell’orgoglio, sfida il rivale Turiddu a duello all’arma bianca, secondo l’usanza tradizionale. Turiddu sa di essere nel torto, e si lascerebbe uccidere per espiare la propria colpa, ma non può lasciare sola Santuzza, disonorata dal suo tradimento, dunque deve accettare. Turiddu, prima di recarsi al duello, saluta sua madre Lucia, raccomandando di fare da madre a Santuzza se lui non dovesse tornare, poi corre via. Mentre le due donne si abbracciano, si ode un mormorio venire da lontano e poco dopo una popolana urla che Turiddu è stato ammazzato, gettando tutti nella disperazione.

L’onore e la solitudine

La visione e il dramma della solitudine femminile e dell’onore maschile, ancor più forti in un paese della Sicilia antica, restano intatti nella visione della regia di Alberto Profeta, dando un messaggio forte ma elegante al tempo stesso, che non fa altro che svelare la comune debolezza umana.

L’ambientazione scelta da Pietro Mascagni rivive in scena nella visione interamente creata dallo scenografo russo Evgenii Gurenko, le cui pittoresche scenografie rappresentano in pieno la Sicilia di pietra raccontata da Giovanni Verga. Povera, ma allo stesso tempo ricca di elementi tipici, come le finestre e i balconi addobbati per la Pasqua, la chiesa in festa e le porte della città rurale, che ricorda il tempo passato dell’isola. La compassione della pietà, la processione del Cristo risorto, la Pasqua, ma soprattutto le vicende e le passioni dei protagonisti di Cavalleria rusticana, accompagnati dall’Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Siciliano, diretta da Michele Netti, e un cast di interpreti di valore come Alberto Profeta che interpreta il ruolo di Turiddu e Nati Katai nei panni di Santuzza, prendono vita in una nuova rappresentazione che coinvolgerà ed emozionerà il pubblico seguendo le note dell’opera indimenticabile di Mascagni.

Biglietti

Prevendita biglietti a All the Best in via Mazzini 15 tel. 0542 26810 oppure www.ticketone.it. Vendita biglietti anche oggi direttamente alla biglietteria del teatro. Da 20 a 46 euro compresa prevendita.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui