“La settima arte” ricorda Fellini e premia Valentina Bertani

Non poteva mancare uno spazio felliniano nel programma de La settima arte. Cinema e industria, la rassegna organizzata da Confindustria che si è aperta ieri a Rimini con una serata al cinema Fulgor con lo scrittore Marco Missiroli nella veste di “cocuratore” con Carta bianca a Missiroli, ciclo di film che comprende i titoli da lui scelti per la festa del cinema di Rimini (oggi al Fulgor alle 11 “Una giornata particolare” di Ettore Scola e alle 15 “Y tu mama tambièn” di Alfonso Cuaròn).

Nel programma della prima giornata si è potuto (ri)vedere anche “E la nave va”, capolavoro di Federico Fellini uscito 40 fa e sceneggiato dallo stesso Fellini insieme a Tonino Guerra.

Presentato in anteprima fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia, ebbe poi a Rimini trionfale presentazione-show con il Fellini’s day del 25 settembre 1983 in diretta su “Domenica in”.

Domani pomeriggio (ore 18) La settima arte propone una masterclass sugli aspetti musicali del film che ha al centro le esequie in mare di una nota cantante lirica (Edmea Tetua, con riferimento alla Callas). L’appuntamento è al cinema Fulgor dove Marco Beghelli, professore associato di Filologia musicale e di forme della poesia per musica, poi di Drammaturgia musicale, esaminerà il capolavoro felliniano con l’occhio dell’esperto non di cinema ma appunto di musica e in particolare di melodramma. «Partirò da alcune considerazioni – spiega il professor Beghelli – per arrivare a vedere nel film una sorta di amarcord operistico del regista. Fellini si è sempre mostrato distaccato dalla musica lirica, ha rifiutato anche le regie operistiche. Ma occorre ricordare che da bambino deve avere conosciuto l’opera attraverso il padre Urbano».

Nel film E la nave va sono presenti celebri brani operistici, a partire da “La forza del destino” di Giuseppe Verdi nella parte iniziale della partenza della nave Gloria N. dal porto di Napoli, i cui testi furono riscritti dal poeta Andrea Zanzotto. Ciò che è singolare, è il fatto che «la citazione operistica sia, volutamente o meno, mediata dal ricordo – osserva Beghelli –. I nomi dei personaggi del film sono tutti inventati ma molti riecheggiano quelli di cantanti famosi quando Fellini era bambino». «Ad esempio quello del tenore Aureliano Fuciletti (interpretato dall’attore Victor Poletti, ndr) ha un accento emiliano e nel fisico ricorda la figura di Pavarotti. Il nome rimanda facilmente ad Aureliano Pertile, tenore toscaniniano molto celebre quando Fellini era bambino: era il Pavarotti dell’epoca».

La serata di oggi de La settima arte al cinema Fulgor (ore 21) prevede invece la consegna del Premio Valpharma per il cinema. Istituito in memoria dell’imprenditore Roberto Vaducci e indirizzato a professioniste under 40 dell’industria del cinema, quest’anno viene assegnato alla regista Valentina Bertani di cui verrà presentato il film “La bellezza della chiome”, storia di Benjamin e Joshua, due gemelli omozigoti con una disabilità intellettiva e un naturale carisma.

Sempre nella giornata di oggi per il ciclo Storaro e l’avventura della luce in Cineteca sarà proiettato Novecento atto I (ore 11) e poi Novecento atto II (ore 15). Al cinemino del Fellini Museum omaggio a Fellini con la proiezione (ore 16) di “Zoroastro, io Giacomo Casanova”.

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