La regista Alice Rohrwacher oggi a Cesena

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Si conclude “Ciò che ci rende umani” del Teatro Valdoca di Cesena. In mattinata finale dei laboratori “Di passi e di guadi” della poeta Franca Mancinelli e “Dare voce al corpo celeste” dell’attrice e drammaturga Federica Fracassi. Alle 18, Palazzo del Ridotto, ultimo incontro pubblico che sintetizza i temi della corposa rassegna di Valdoca. Ospite Alice Rohrwacher, coregista del film “Futura” (martedì 26 alle 20.30 e mercoledì 27 ottobre ore 18.30 all’Eliseo di Cesena). È un’inchiesta collettiva firmata da Rohrwacher e da Pietro Marcello e Francesco Munzi. Esplora l’idea di futuro secondo ragazze e ragazzi tra i quindici e i vent’anni incontrati dai tre registi in un viaggio attraverso l’Italia.

Lo sguardo della regista si innesta nella riflessione della rassegna di Valdoca; racchiude un pensiero poetico che si declina in diverse arti dal teatro al cinema, capace di cogliere la parola essenziale.

Ecco il perché della scelta di Alice Rohrwacher dopo i fratelli gemelli del cinema Damiano e Fabio D’Innocenzo: «Noi consideriamo Alice Rohrwacher una poeta per immagini – fa sapere Mariangela Gualtieri –. I suoi film riescono, pur nella finzione cinematografica, a riproporre l’anima di un mondo contadino scomparso, con una intensità che è quella della grande poesia, a indicarci, senza nostalgia, la necessità di un rinnovato rapporto con la terra. Lo stesso accade con l’infanzia, con l’adolescenza, che nella sua arte sono in qualche modo sempre presenti, e ritratte in tutta la loro solitudine e vitalità».

Tematiche queste che si sono rincorse nella edizione 2021 della seguita rassegna: «Quest’anno, in un clima generalmente sconfortato – aggiunge Mariangela – volevamo sentire soprattutto la voce di giovani artisti che abbiano un loro aggancio con la poesia. La scelta si è rivelata giusta e, a noi sembra, molto vitale. Gli artisti custodiscono un fuoco e quel fuoco ora è necessario alla città, ne abbiamo urgenza, sia per il calore umano che sprigiona, sia per la luce e anche per la forza risvegliante che possiede».

Ancora una volta la città ha risposto numerosa: «Siamo davvero grati agli ospiti e al pubblico così numeroso e affettuoso. Anche il rito sonoro al Bonci ci ha del tutto convinti della necessità di momenti alti, comunitari e in dialogo con una profondità che troppo spesso resta denutrita».

Gratuito. Info: 334 6945465

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