La Reca: sbagliato il rigassificatore a Ravenna. Ma il Pd lo difende

Ravenna

Quella del rigassificatore a Ravenna "è una scelta sbagliata" e "motivata con ragioni false e pretestuose". Quindi no sia all'impianto che al presidente della Regione, Stefano Bonaccini quale commissario straordinario per realizzarlo. La voce contro è quella della Rete emergenza climatica e ambientale Emilia-Romagna (Reca) che critica l'uso di "un criterio emergenziale" per "una scelta riguardante i prossimi decenni". Se "è strano" che l'incarico vada "proprio al principale esponente della parte richiedente", l'impressione è si sia scelto un modo "per evitare, saltare o minimizzare gli iter valutativi che invece dovrebbero essere scrupolosi e sarebbero quanto mai opportuni", mandano a dire. Che il rigassificatore e tutte le azioni pro fossili siano misure per far fronte all'emergenza poi, "è un vero e proprio imbroglio", attaccano gli ambientalisti, e non è vero che faranno calare il prezzo delle bollette e porteranno verso l'autosufficienza energetica. Le navi del genere non sono pronte in poco tempo tempo, farle funzionare per poco sarebbe un "delirio di antieconomia" e hanno bisogno di un gasdotto per portare a terra il gas liquido una volta ritrasformato, cosa che "richiede interventi pesanti per il territorio". Inoltre riceveranno il metano da paesi lontani "quindi con l'autosufficienza hanno ben poco a che fare" e le navi dovranno essere tante "con i rischi connessi" a tale trasporto. E ancora, aggiunge la Reca, il gas liquido "sarà estratto in gran parte con le tecniche di fracking, pesantissime per l'ambiente, per l'esasperato consumo di acqua, per la devastazione che lasciano". Quindi quando Bonaccini parla di questi come provvedimenti che vanno nel senso dell'autosufficienza energetica e della transizione ecologica, "o non sa di che cosa sta parlando, o lo sa benissimo ma è in perfetta malafede", senza contare "che i prezzi verranno comunque decisi dall'andamento del mercato".

Di diverso avviso il segretario provinciale del Pd di Ravenna, Alessandro Barattoni che esprime "grande soddisfazione" per la nomina di Bonaccini e che ribadisce comunque l'importanza di un "disegno complessivo che deve partire da un concetto fondamentale: lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili e la minore dipendenza del nostro paese da paesi terzi e da fonti fossili". In questo percorso la transizione "può passare solo dal gas e ci deve essere uno stop immediato alle speculazioni finanziarie sui prezzi". Ravenna, prosegue, ha un ruolo importante in questa partita col Pd e il sindaco Michele de Pascale che hanno sostenuto la proposta di "una strategia energetica nazionale in difesa della diversificazione e della sicurezza energetica attraverso la produzione di gas nazionale, sviluppo delle rinnovabili, efficientamento energetico unito alla difesa dell'ambiente". Ora, aggiunge, serve una prospettiva che vada oltre il 2026 e bisogna accelerare ancora col progetto Agnes "perché le rinnovabili sono il traguardo e quello che sta succedendo a livello internazionale non deve essere la scusa per fare retromarcia". Per questo, conclude, "chiedo a Bonaccini di farsi garante presso il governo e il parlamento per un iter autorizzativo chiaro e veloce affinché vengano riprese le estrazioni di gas a mare, siano assegnate adeguate compensazioni a fronte del rigassificatore, si continui a sollecitare il progetto Agnes".

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