La prima fiera digitale al mondo dedicata alla sostenibilità

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Una fiera digitale in grado di parlare di ambiente e sostenibilità. È questa l’idea che ha portato gli ideatori, ormai 6 anni fa, di Ecofuturo Festival, a realizzare Exco.

«Dopo la prima edizione ad Alcatraz da Jacopo Fo le cui conferenze erano state riprese da numerose videocamere ci rendemmo conto che la strada della diretta Facebook scelta da un illustre partecipante, il senatore Gianni Girotto, dava dei risultati nettamente superiori e abbiamo cominciato una strada che ci ha portato nella ultima edizione che si è svolta a luglio del 2020 in presenza sotto un tendone all’aperto per sicurezza anticovid ad avere 450.000 spettatori in diretta», spiega Fabio Roggiolani, uno degli ideatori della fiera.

Così è nata Exco. «È la prima Expo al mondo che non ti costringe ad inquinare per proporre la riconversione ecologica. Le Cop per il clima producono l’impronta ecologica di un paese come il Marocco per un anno. Decine di migliaia di partecipanti su voli da tutto il mondo per scambiarsi parole è una lucida follia a cui ci ribelliamo da molti anni. La Exco è una fiera che non smette mai di esistere e che non butta via nulla, è visitabile gratuitamente da tutto il mondo e i costi per esporvi sono esigui rispetto al ritorno di immagine e, speriamo, anche di business. Hanno assistito ai lavori di lancio oltre 500.000 persone dall’Italia e dal mondo che sono infinitamente più dei 20.000 della conferenza».

Chi entra in fiera può acquistare od informarsi, partecipare ai webinar sempre on line, chattare con le aziende e le associazioni e nessuno degli argomenti si perde dando tempo ai contenuti di circolare enormemente prima di invecchiare.

«Abbiamo rivolto un appello al Ministro Sergio Costa perché la prossima COP 26 a cui l’Italia partecipa come co-organizzatore sia svolta essenzialmente utilizzando la piattaforma e ci siamo offerti con le tecnologie che abbiamo provenienti da aziende italiane di farlo a costo zero – aggiunge - Non neghiamo l’utilità della presenza di qualche centinaio di negoziatori ma il circo deve smontare le tende lo dobbiamo quest’anno alla salute minacciata dal covid e per il futuro alla salute della nostra patria umana: la Terra».

Tra i primi visitatori della fiera, il vicepresidente del Parlamento europeo, Fabio Massimo Castaldo.

«Il nostro manifesto per la tutela dell’ambiente è sempre stato quello di lavorare a una riconversione da portare avanti all’insegna della totale riconciliazione tra economia ed ecologia: siamo fermamente convinti che le due visioni non siano inconciliabili ma, al contrario, siano pienamente corrispondenti – spiega - Scegliere le soluzioni più ecologiche vuol dire anche scegliere le più performanti, più efficaci e più efficienti. Eventi come Exco hanno raggiunto il grande obiettivo di realizzare una fiera che non produce rifiuti, abbatte le distanze, non consuma Co2. Dunque, una fiera perfettamente corrispondente al messaggio che si vuole dare».

Ed è stata l’opportunità per parlare di finanziamenti europei. Alla domanda su come sia possibile accedere agli strumenti che mette a disposizione l’Europa per fare comunicazione e informazione tecnologica per avviare sistemi di simbiosi industriale virtuosi, Castaldo risponde: «L’Unione europea può dare soluzioni importanti: in primis per le opportunità che rappresentano i fondi. Per esempio, per poter usufruire dei fondi per la ricerca scientifica è sempre necessario stringere partenariati che abbiano almeno tre soggetti di tre paesi, pubblici o privati. Questa logica vale per Horizon Europe ma anche per i programmi ambientali come Life. In questo momento, tra l’altro, abbiamo a disposizione le risorse del Next Generation Eu, il grande piano lanciato per dare una risposta economica e sociale alla pandemia che, però, ha un obiettivo ben più ambizioso: utilizzare le risorse per plasmare i settori emergenti del futuro e tra questi il tema della sostenibilità è messo al primo posto. Credo sia di particolare importanza ragionare sulle piattaforme e sulle modalità di collaborazione e che, all’interno di grandi stanziamenti che il Governo vuole fare (circa 73 miliardi dedicati solo al comparto del green e della sostenibilità) possa esserci uno spazio specifico costruito proprio per mettere in sinergia le piccole e medie imprese perché possano scambiarsi potenzialità e informazioni, creando un momento di aggregazione diventando sistema».

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