La parabola di Raul Gardini nel romanzo "Il tuffatore"

Cultura

ELENA STANCANELLI, IL TUFFATORE (LA NAVE DI TESEO, PP 224, EURO 18) 

L'imprenditore partito da Ravenna per conquistare il mondo, il suo splendore, la sua volontà di rappresentarsi come un eroe, un cavaliere che andava alla battaglia, fino al crollo e al colpo di pistola con la sua Walther PPK 7.65 il 23 luglio 1993.
    Elena Stancanelli racconta la parabola di Raul Gardini in un romanzo anomalo 'Il tuffatore', pubblicato da La nave di Teseo, in cui ci sono tante cose, interviste, ricordi, aneddoti che ci restituiscono le luci e le ombre di un personaggio che diventa il simbolo di una generazione scomparsa.
    "E' una figura su cui lavoro da molto tempo perché per ragioni biografiche lo ho incrociato. Cominciando a studiare Gardini più seriamente mi sono resa conto che diventava un archetipo, di alcune cose che avevo voglia di raccontare: quel tipo di mascolinità, di gestione del potere che aveva il maschile e che adesso non ha più della quale io sono stata testimone" dice all'ANSA la Stancanelli che è nata a Firenze nel 1965, ha esordito nel 1998 con il romanzo 'Benzina' e con 'La femmina nuda' è stata finalista nel 2016 al Premio Strega. "Gli anni di Gardini sono quelli in cui io sono diventata grande e in cui in Italia sono successe alcune cose dal punto di vista politico, economico, sociale che io mi porto dietro e racconto. Quando ho iniziato a scrivere questo libro mi sono anche resa conto che di Mani Pulite e Antonio Di Pietro le persone più giovani di me sapevano qualcosa, ma di Gardini nessuno sapeva niente" sottolinea la Stancanelli.
    La vicenda di Gardini, marito di Idina Ferruzzi, che diventa leader della grande gruppo familiare quando muore il padre della moglie, Serafino, si muove sullo sfondo di una provincia romagnola tra fantasmi felliniani e un mondo di cose che non si sa mai se siano mitologia o realtà. Nel libro la Stancanelli esplora anche il legame con la famiglia De André.
    "Giuseppe De Andrè, il padre di Fabrizio, era amministratore delegato di Eridania. Quando muore Serafino Ferruzzi, nel '79, in un incidente aereo, Raul Gardini diventa leader del gruppo Ferruzzi si crea subito un contrasto di visione con Giuseppe De André che, prossimo alla pensione, si dimette. Però contemporaneamente Raul stabilisce un rapporto di amicizia e collaborazione strettissima con Mauro De André, il fratello di Fabrizio, che era un avvocato d'affari genovese. Era la persona di cui Raul si fidava di più al mondo solo che, a poco più di 50, Mauro muore di emorragia celebrale e questo cambia il destino di Gardini" spiega la Stancanelli. E questa è una chiave anche per capire quella che per la scrittrice è la vera molla di questo libro, cioè "che le faccende sono sempre un po' più complesse di quello che noi tendiamo a pensare". Emblematico è anche il discorso sulla plastica che la Stancanelli fa nel libro: "quando arriva la plastica è presentata come qualcosa che avrebbe dovuto salvare il mondo e nel giro di pochissimi anni scopriamo che probabilmente sarà invece quella che lo ucciderà.
    E poi arriva il Covid e ci rendiamo conto che senza la plastica non ce la saremmo cavata".
    "Questo è un romanzo che somiglia molto a una specie di rullo in cui mi porto dietro quello che succede dalla metà degli anni '70 all'inizio anni '90, con un prequel nella storia meravigliosa di Serafino Ferruzzi, padre di Idina".
    E il tuffo è contemporaneamente una metafora e una verità nel senso che Gardini era veramente un tuffatore. "Quello in copertina non è lui ma avrebbe potuto esserlo perché si tuffava in maniera meravigliosa. Pare che tuffandosi dal molo del porto di Ravenna abbia conquistato quella che sarebbe diventata sua moglie. Ma è anche una metafora perchè i tuffi - cito il bellissima libro di Raffaele La Capria Letteratura e salti mortali - contengono in se due cose cruciali per la letteratura, la bellezza e il pericolo" racconta l'autrice. Insieme allo splendore ci sono le ombre raccontate senza alcuna volontà di prendere una posizione, come in una tragedia greca. (ANSA).

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