La Nobel Annie Ernaux: amore e vacanze in Romagna

«Ah lei è di Rimini?»: lampo negli occhi. «No non sono mai stata a Rimini, ma è ovvio che amo Fellini». Alla domanda sul cinema italiano, sui registi preferiti, ha già riposto Annie Ernaux nel corso del suo “viaggio in Italia” che l’ha portata nell’ultima settimana prima a Roma alla Festa del cinema (primo bagno di folla e assalto mediatico) e poi a Bologna, altro bagno di folla e assalto mediatico. Qua, nel capoluogo felsineo la scrittrice francese fresca di Premio Nobel è arrivata lunedì come ospite (già prevista prima dell’arrivo del riconoscimento di Stoccolma) di Archivio Aperto, festival dedicato ai “film di famiglia”, giunto alla XV edizione. Titolo di quest’anno: “Bring the archive into the world”, portare l’archivio nel mondo. Hanno portato un archivio vivente, di memoria, di memoria messa a cucinare nella scrittura. Di memoria rielaborata ora anche attraverso il linguaggio audiovisivo.
Con “mostruosa” generosità Annie Ernaux si è concessa in questi giorni al pubblico italiano (anzi ai pubblici dei numerosi incontri anche fuori programma messi in calendario last minute) e alla stampa. Eccola firmare autografi, concedersi agli scatti fotografici, e accendersi di curiosità se l’argomento vira su ciò che intimamente la smuove: come i suoi libri, e la memoria. E allora basta un accenno: tra le sue conoscenze del passato c’è anche un riminese…, proviamo a buttarla lì. «Oui, c’est vrai», si è vero ma come lo sa? Ne abbiamo scritto proprio su questo giornale. Il suo amico Lino. «Si certo, il mio amico Lino Landi! Davvero lo avete intervistato? Mi piacerebbe tanto leggere il vostro articolo, potrei averlo?». Subito accontentata. Così come viene la voglia di invitarla, a Rimini, Annie Ernaux: «Non ci sono mai stata – afferma – però conosco Cattolica. Con mio marito e il nostro primo figlio ci siamo stati in vacanza, tanti anni fa». Prima ancora, però, che arrivasse la cinepresa in Super8.
Già, la Super8. Annie Ernaux accompagna l’uscita del film “Les année en Super8” (da dicembre nelle sale italiane distribuito da I Wonder Picture), realizzato insieme al figlio David Ernaux-Briot. Un lavoro che in poco più di un ora assembla una selezione di un girato (tra il 1972 e il 1981) di oltre cinque ore: ecco la grana dei filmini d’epoca che ci riporta ad un passato in cui ci si rispecchia, attraverso la famiglia Ernaux. tipico quadretto famigliare, dove però l’apparenza inganna. E infatti lei, in quei giorni, già andava sempre più spesso con il pensiero a quel manoscritto che teneva nel cassetto e che considera la sua salvezza: Les armoires vide, Gli armadi vuoti, primo titolo con cui esce per Gallimard.
Qui, in Les année en Super8 (sala stracolma al Cinema Medica Palace lunedì sera a Bologna) Annie è ancora in pieno la moglie, madre (e professoressa), nel quadretto famigliare con il marito Philippe, con i due figli piccoli. La cinepresa in Super8 arriva in casa Ernaux, preferita alla pletora di elettrodomestici che la modernità portava come balocchi nelle case dei francesi e di noi tutti. A prenderla in mano è sin da subito il marito per una divisione di ruoli che è ovviamente nelle cose: «Noi donne eravamo deputate ad altro, lo sguardo di questi filmati è quello di mio marito e del padre di David» conviene la Ernaux che con la sua scrittura, con i suoi libri ha compiuto negli anni un esercizio di “emancipazione” del proprio vissuto femminile e dello sguardo e degli sguardi “maschili”.
Con l’arrivo della cinepresa Super8 il menage familiare si trasforma in “happening teatrale”. Ora, in Les année in Super8, è di nuovo però la sua parola, scritta da lei e aggiunta alle immagini come voce fuori campo, a compiere il “lavoro” sulle immagini. E il lavoro sulla memoria famigliare diviene, come nella pagina letteraria, una connessione di fili di una memoria collettiva, con le vacanze in Cile, in Unione Sovietica, che parlano del valore dell’impegno politico dell’epoca, che parlano di sogni e illusioni. Per gettare una luce sul passato, però, ci volevano le parole.
Le parole di Annie Ernaux.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui