La Newster di Coriano in Uzbekistan per smaltire tonnellate di rifiuti sanitari

Riccione

L’azienda di Coriano Newster Group collabora a un grande progetto internazionale che si sta sviluppando in Uzbekistan da parte del Ministero della salute uzbeko e l’Unicef Uzbekistan, con l’obbiettivo di migliorare la sicurezza degli operatori sanitari e delle comunità uzbeke, proteggendo l’ambiente, dai rifiuti sanitari.

Appalto aggiudicato

La corianese Newster si è aggiudicata la gara d’appalto di Unicef International, per un accordo a lungo termine per la fornitura, l’installazione, la formazione e i servizi di manutenzione di attrezzature per il trattamento dei rifiuti sanitari per strutture sanitarie nella Repubblica dell’Uzbekistan. «Le ultime informazioni disponibili dall’Oms indicano che una struttura sanitaria su 3 a livello globale non gestisce i rifiuti sanitari in sicurezza – spiega la stessa azienda specializzata fondata nel 1966, nella progettazione e produzione di tecnologie ecosostenibili per la gestione dei rifiuti ospedalieri, solidi e liquidi –. La pandemia di Covid ha aggravato l’esistente situazione dei rifiuti sanitari, che porta a forti aumenti nella produzione di rifiuti sanitari». Secondo l’Unicef devono essere migliorati l’utilizzo di vecchi inceneritori senza sensori di monitoraggio della qualità dell’aria e nessun controllo ambientale per la riduzione di diossine e inquinanti, la classificazione e separazione dei rifiuti sanitari.

Tecnologia italiana

«Per la prima volta collaboriamo con l’Unicef e siamo molto orgogliosi di far parte di questo progetto – dice Andrea Bascucci, amministratore delegato della Newster Group –. L’obiettivo è riuscire a coprire, in due anni, tutti gli ospedali del Paese asiatico, con le nostre tecnologie. Grazie anche al controllo da remoto, Unicef o il sistema sanitario locale, potrebbe controllare ogni macchina anche dall’altra parte del mondo. Quello che offriamo a Unicef e all’Uzbekistan, accanto alla nostra tecnologia all’avanguardia, è anche la formazione del personale addetto». La soluzione dell’azienda si basa su una tecnologia tutta italiana e brevettata per la sterilizzazione completa dei rifiuti solidi, basata su calore generato per frizione. Durante il processo il rifiuto viene finemente triturato e l’attrito generato rilascia calore fin a raggiungere una temperatura di 150°C. In questo modo viene eliminato completamente il rischio biologico. Al termine dello smaltimento resta un prodotto disidratato, completamente irriconoscibile, senza cattivi odori, ridotto dell’80% in volume e del 20% in peso.

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