La metamorfosi di Luna Rossa: dalle stalle alle stelle

L’unica volta in cui Emirates Team New Zealand e Luna Rossa si sono affrontate è stata nelle regate delle America’s Cup World Series che si sono svolte a ridosso di Natale 2020 nel Golfo di Hauraki. Il Covid ha fatto annullare gli eventi che erano stati previsti nei mesi precedenti e che dovevano servire per la messa a punto dei nuovi scafi AC75 (tra questi c’era anche Cagliari). Naturale che ci fosse attesa quando le barche sono scese in acqua.

America’s Cup World Series

Il primo confronto, il 17 dicembre, è fra i padroni di casa e Luna Rossa. Vento 12-17 nodi, la partenza è alla pari ma al primo incrocio i kiwi sono davanti. Alla prima boa hanno già 41 secondi di vantaggio. Finiscono con 3 minuti e 13 secondi di vantaggio. Nella seconda regata American Magic strapazza Ineos Team Uk che non riesce a gestire la barca per un lungo elenco di problemi tecnici e accusa oltre cinque minuti. Luna Rossa scende in acqua contro Ineos e Ben Ainslie viene subito portato a commettere una penalità in fase di partenza. Britannia accusa 1:09 alla prima boa ma poco dopo si ritira perché non è in grado di far viaggiare lo scafo. Nel match fra American Magic e Team New Zealand arriva la sorpresa. Gli americani riescono a partire bene ma è un testa a testa risolto solo nel finale per la barca di Terry Hutchinson. Mentre Ineos continua ad avere problemi lo scontro fra American Magic e Luna Rossa finisce pari: prima vincono gli italiani poi lo scafo timonato da Dean Barker (il kiwi al soldo degli Usa) ribattezzato Patriot. Prada dimostra di andar meglio di bolina. All’ultima regata si arriva con Luna Rossa ancora in gioco che affronta New Zealand. La partenza degli italiani è irresistibile e al primo gate hanno 32 secondi sui kiwi. Ma il calo di vento vede i padroni di casa più bravi nel cercare e trovare il refolo che consente loro di alzarsi sui foil per tagliare il traguardo vincitori della regata e anche delle Series. Questa la classifica finale: Emirates Team New Zealand 5, American Magic 4, Luna Rossa 3, Ineos Uk 0. Il giorno dopo il pochissimo vento fa annullare la Christmas Cup. Il trofeo, si deciderà poi, sarà consegnato alla barca che terminerà al primo posto i Round Robin della Prada Cup, cioè Ineos.

Prada Cup Round Robin

Il 15 gennaio inizia la Prada Cup e si capisce subito che le cose sono cambiate. Ben Anslie vince le prime due regate su American Magic e su Luna Rossa. La barca britannica viaggia molto meglio rispetto alle Series. Batte la coppia Hutchinson-Barker di un minuto e 20 secondi e con 16-22 nodi di vento prevale anche su Luna Rossa, anche grazie a una migliore lettura del campo di regata (distacco 28 secondi). Il giorno dopo c’è poco vento. Luna Rossa e Ineos battono Patriot in due regate caratterizzate dagli scafi che scendono dai foil e si piantano in attesa della raffica capace di farli decollare. Il 17 gennaio il meteo turbolento lascia il segno. La prima regata fra Luna Rossa e Ineos viene annullata mentre le barche stanno regatando per un importante salto di vento. Un’ora dopo i due team ripartono e danno vita a un bel duello testa a testa con i britannici che leggono meglio i salti vento e tagliano il traguardo con 18 secondi di vantaggio. La regata successiva si sfiora la tragedia. Il vento tocca e supera i 20 nodi, in alcune zone è molto rafficato. Luna Rossa ha problemi con il racing software, il sistema che dal comitato di regata invia i dati sui boundary (i lati del campo di regata che non bisogna varcare). É una regata alla cieca e American Magic scappa via. All’ultima boa però succede il fattaccio. Dopo aver girato l’ultima boa la barca timonata da Barker si impenna, salta dall’acqua, cade pesantemente e si corica su un lato. Luna Rossa passa gli avversari e va a vincere e poi va a dare una mano agli avversari insieme agli altri team perché lo scafo ha una falla e rischia di affondare. Lo skipper Terry Hutchinson, rimasto sotto la randa e in acqua deve liberarsi usando il coltellino salva vita che ogni marinaio porta con sé. Il team newyorchese è costretto ad abbandonare i Round Robin e decide di andare direttamente alla semifinale. Inizia la corsa contro il tempo per riparare non solo lo scafo ma anche il complesso e intricato sistema di cavi necessario all’elettronica di bordo. Luna Rossa nel frattempo perde per l’ennesima volta con Ben Ainslie, nonostante alcuni passaggi in testa. Anche questa volta per pochi secondi. Ineos va direttamente alla finale di Prada Cup. Luna Rossa affronterà American Magic.

Prada Cup semifinale

Il 29 gennaio c’è vento sostenuto nel golfo di Hauraki: 18-20 nodi. Luna Rossa e American Magic si presentano al via per la semifinale ma non è il meteo più favorevole alla barca italiana progettata soprattutto per le arie medio-leggere. Alla fine della giornata però il morale dello skipper italiano Max Sirena sale di molti punti. Due partenze aggressive che dimostrano quanto sia stata giusta la scelta di usare il doppio timoniere, nonostante le critiche ricevute, specie dall’Italia nei giorni precedenti. Gestione della barca anche sotto raffica. Padronanza del mezzo nelle virate e persino quando in un’occasione lo scafo azzurro sembra impennarsi come successo pochi giorni prima agli americani. Luna Rossa c’è e infligge agli avversari prima 2 minuti e 43 secondi e poi 3 minuti esette secondi. Gli uomini di Hutchinson si consolano con una velocità di punta superiore ai 53 nodi! Il giorno dopo, con ulteriori due vittorie, Luna Rossa sigilla il 4-0 che la porta alla finale degli sfidanti. Solo la prima regata è un po’ equilibrata: 35 secondi di vantaggio. Nella seconda Patriot ha problemi di controllo e finisce con quasi 4 minuti di ritardo. Luna Rossa è in finale. Terry Hutchinson saluta tutti e fatica a trattenere le lacrime. L’equipaggio di Luna Rossa saluta e rende omaggio ai rivali che sulla fiancata riparata avevano attaccato le bandiere di neozelandesi, britannici e italiani che hanno dato una mano nelle operazioni di recupero di Patriot.

Prada Cup La finale

Il 13 febbraio inizia la finale di Prada Cup. Quanto sono forti Ineos e Ben Ainslie? Si chiedono i tifosi di Luna Rossa. La prima regata si svolge con un vento leggero fra i 6 e i 9 nodi. La partenza mette a nudo i problemi della barca britannica in queste condizioni: Britannia cade dai foil. Luna Rossa parte bene e prosegue meglio. Va a vincere con un minuto e 52 secondi di vantaggio. Nella seconda il vento si alza fra i 14 e i 17 nodi, ma Luna Rossa gestisce bene la partenza e quando va al primo incrocio è davanti. Da questo momento in poi va in controllo e al traguardo prevale per 26 secondi. Nella seconda giornata (vento tra i 12 e i 16 nodi) lezione di match race della coppia Bruni-Spithill. I due timonieri gestiscono bene le partenze (nella seconda Ineos cade anche per qualche istante sui foil) e controllano alla perfezione imponendo agli avversari virate e strambate: 13 secondi di vantaggio nella prima prova, 37 nella seconda. Tutto procede per il meglio ma tre casi di covid ad Auckland fanno scattare il livello 3. Regate sospese. Luna Rossa vuole che si torni in acqua prima possibile. Ineos e New Zealand sono per posticipare tutto. Si scatenano le polemiche contro gli italiani “ingrati”. Ma lo staff di Prada ricorda cosa è scritto nei regolamenti. La tensione fra America’s Cup Event (Ace, dove siedono i neozelandesi) e Challenger of Record 36 (Cor 36, dove ci sono gli italiani sfidanti) sale a livello record ma Ace deve alla fine piegarsi alla volontà di Luna Rossa di tornare in acqua, seppur con limitazioni al pubblico (l’allerta Covid nel frattempo è calata a livello 2). Il 20 febbraio tornano in acqua i due team. Partenza agguerrita e penalità per entrambi. Luna Rossa però resta sempre al comando e vince con un minuto e 20 di vantaggio. Nella seconda prova gli inglesi fanno una buona partenza e al primo incrocio passano davanti. Ben Ainslie e i suoi sono abili a gestire il vantaggio, anche se in bolina la barca degli italiani sembra andare meglio, e vincono con 14 secondi di vantaggio. E’ iniziata la rimonta? In casa Prada incrociano le dita. Il giorno dopo, con un vento fra i 9 e i 12 nodi, Luna Rossa si aggiudica le due prove. Nella prima regata la prima bolina viene vinta dagli italiani grazie alla maggiore capacità di stringere il vento e alla maggiore capacità di rilanciarsi dopo le virate: 1 minuto e 45 di vantaggio. Nella seconda, Luna Rossa perde la partenza e deve pagare penalità. É indietro al primo incrocio ma al secondo passa in vantaggio e mantiene il controllo: 56 secondi di vantaggio. Il palermitano Checco Bruni può finalmente urlare tutta la sua gioia: «E che cavolo! Siamo italiani...».

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