La Madonna Sistina di Raffaello rivive a Piacenza

Cultura

Dal 29 maggio al 31 ottobre 2021, la Madonna Sistina di Raffaello ritorna nella chiesa del monastero di San Sisto a Piacenza, il luogo per il quale fu commissionata. Raffaello, infatti, ricevette l’incarico da papa Giulio II nel 1512; il capolavoro rimase a Piacenza fino al 1754, quando fu ceduta dai monaci piacentini al Grande Elettore Augusto III di Sassonia per 25.000 scudi romani. Da allora si trova nella galleria reale dei dipinti di Dresda.

L'esposizione, la cui apertura, inizialmente prevista per il 24 aprile, è stata rimandata a causa delle restrizioni anti-Covid, propone un’esperienza dinamica ed esperienziale che permette al visitatore d’immedesimarsi, condividere e vivere la storia del luogo e dei capolavori pensati per questo spazio.

Il percorso introduce alla scoperta del complesso religioso a partire dal cosiddetto “appartamento dell’abate”, per la prima volta aperto al pubblico; qui inizia un allestimento museale che descrive le vicende del monastero, dalla sua fondazione imperiale (nel secolo IX) ai cambiamenti intervenuti in epoca moderna.

La narrazione evidenzia i complessi rapporti che contrapposero, per tutto il medioevo, il potere religioso (incarnato dal vescovato piacentino) e il potere politico rappresentato dal monastero. Una sfida che avrebbe condizionato tutto il successivo sviluppo urbanistico della città.

La Madonna Sistina diventa immagine di riflessione per cristiani e di venerazione per cattolici ortodossi; immagine di studio per filosofi, poeti e letterati. Dalla metà del Settecento a oggi ne hanno scritto i maggiori autori europei a partire da Winckelmannn, Herder, Goethe, Novalis, Hegel, Schopenhauer, Nietzsche, Freud, Steiner, Herzen, Dostoevskij, Tolstoj e Bulgakov; fino al cuore buio del Novecento dove incontra il pensiero di Walter Benjamin, Ernst Bloch, Martin Heidegger.

La Madonna “di Dresda” sarà fonte di ispirazione per le avanguardie come testimoniano le opere di Schwitters, Dalì, Picasso, fino a Andy Warhol.

La mostra si chiude con la proiezione, nella sagrestia monumentale, del docufilm YOU. Story and glory of a masterpiece diretto da Nicola Abbatangelo e sceneggiato da Giovanni Maddalena. Si tratta della ricostruzione di tutte le peregrinazioni dell’opera di Raffaello calandole all’interno della vicenda personale di Brandon, un fotografo americano a cui viene chiesto lo scatto perfetto della Madonna, cercando il quale metterà profondamente in discussione se stesso.

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