«Si tratta del primo atto del governo Draghi rivolto a imprese femminili e ad aziende costituite da giovani. Ma chi vuole partecipare è bene che abbia già una precisa idea progettuale».
Elena Udristioiu è socia fondatrice e direttrice finanziaria di Innova Finance, società specializzata in finanza agevolata che affianca le imprese nella ricerca di risorse pubbliche per sostenere gli investimenti. L’atto a cui si riferisce è il bando Nuove imprese a tasso zero, che sarà aperto il 19 maggio. Uno strumento importante. Non solo perché consente di accedere a finanziamenti a tasso zero e a contributi a fondo perduto. Ma anche perchè potrebbe stimolare la crescita di tutte quelle aziende – costituite da donne e da giovani under 35 – che hanno maggiormente avvertito i contraccolpi economici provocati dalla pandemia.
«Sicuramente dieci anni fa lo scenario dell’imprenditoria giovanile e femminile era diverso e con prospettive più rosee di quelle attuali – dice la dirigente di Innova Finance -. Per questo è importante utilizzare bene l’opportunità che è stata messa in campo. Opportunità che ha tra l’altro modificato gli strumenti su cui si era fatto leva precedentemente».
I numeri confermano che il bando può essere un’occasione importante. Stando ad uno studio pubblicato all’inizio di quest’anno da Unioncamere – e che ha analizzato l’andamento dell’imprenditoria negli anni precedenti la pandemia, dal 2011 al 2018 – c’è stata una perdita rilevante nel nostro Paese di aziende femminili e giovanili. Oggi sono circa 952mila i giovani titolari o soci di un’impresa under 35. Di questi un terzo sono donne. E nel complesso hanno un’età media di 28,7 anni. Lo studio ha anche messo in evidenza che un’azienda giovanile su 3 chiude i battenti nei primi 5 anni di vita e che quasi la metà non supera il primo biennio. Peraltro nel giro di 8 anni si sono perse circa 122mila imprese guidate da under 35. «È bene sapere che la rapidità con cui si presenta il proprio progetto per partecipare al bando è importante – precisa la consulente finanziaria -. Questo perchè la platea a cui si rivolge è molto ampia, essendo costituita da aziende che non hanno più di cinque anni. E perchè le domande vengono valutate anche in base all’ordine di arrivo».
Ancora non è precisato quando verrà chiuso il bando. Ma verosimilmente si protrarrà fino ad esaurimento delle risorse a diposizione. Ed è plausibile che venga rifinanziato.
Gli ambiti di intervento del bando sono quelli relativi alla micro e piccola impresa nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione di prodotti agricoli, con attenzione anche al turismo green e alla digitalizzazione. Con il progetto attraverso il quale si concorre per intercettare le risorse pubbliche è importante illustrare, con dati economici, il vantaggio competitivo e il valore aggiunto, nel mercato di riferimento, che possono derivare all’azienda.
«La pandemia non deve recidere una componente fondamentale per l’innovazione di un Paese – conclude Elena Udristioiu -. Senza l’impresa giovanile e femminile l’economia non scommette sul proprio futuro».