La gelosia, come affrontarla quando diventa un problema

Archivio

Musi lunghi, estenuanti litigate, scontri inutili e logoranti: accade nelle coppie quando uno dei due manifesta una forma di gelosia che non riesce a contenere. Ma che cosa sia effettivamente la gelosia, quali le cause e quando diventa un problema in amore, ne parliamo con Edda Plazzi, psicologa-psicoterapeuta e sessuologa attiva sul territorio ravennate.

Dottoressa, può dare una definizione di gelosia?

«Potremmo definirla come uno stato emotivo di doloroso allarme in cui si percepisce il rischio di perdere l’attenzione e di conseguenza l’amore della persona amata. Può essere occasionale o una condizione di preoccupazione, ansia e allarme quasi continuo. Si tratta di uno stato d’animo che non riguarda esclusivamente le relazioni di coppia, ma anche quelle amicali, familiari e può coinvolgere persino i rapporti sul lavoro. La sensazione che predomina è la paura di diventare meno importanti agli occhi dell’altro, definito fondamentale nella nostra vita, e che qualcun altro possa diventare più importante di noi».

Ci sono molte coppie che richiedono una psicoterapia per problemi di gelosia?

«Per quanto riguarda la mia esperienza personale, quando una coppia vive una problematica connessa alla gelosia, di solito è quello che sperimenta il sentimento a rivolgersi alla terapia. Quando la gelosia è difficile da gestire, e diventa intrusiva e invasiva nella quotidianità della coppia, e la persona si rende conto che il suo sentimento porta troppo disturbo e sofferenza a sé e all’altro, allora richiedere un aiuto esterno diventa necessario».

La gelosia è una caratteristica più maschile o femminile?

«Sempre facendo riferimento al mio osservatorio, forse vedo più donne che me ne parlano, ma questo non ha valore statistico. Ciò che è interessante sapere è che spesso la gelosia si manifesta in maniera differente nei due sessi. Molte donne riportano una gelosia connessa a una percezione di sé come non sufficientemente amabili e desiderabili. Si autodefiniscono “non abbastanza” anche se dal partner non arrivano in realtà messaggi di questo tipo. Sono l’insicurezza e la mancanza di autostima che fanno sentire determinate persone sempre in pericolo di perdere l’amore. L’idea di fondo è che l’altro possa incontrare una persona “migliore”. Chi sperimenta emozioni e pensieri simili possiede un tipo di personalità in cui si riscontrano tematiche relative all’abbandono e alla dipendenza affettiva, paure legate alla propria storia precoce di cui restano tracce e che riemergono nelle relazioni adulte, ma di cui la persona spesso non è consapevole. Inoltre, un’altra situazione tipica è quella in cui il focus non è: “Io non valgo abbastanza”, ma: “Di lui/lei non mi posso fidare!”. In questo secondo caso, alla base c’è un atteggiamento più paranoico connesso alla sfiducia nell’altro e alla paura che l’altro possa essere una persona ingannevole. Ed è così che scattano sospetti, dubbi e continue messe alla prova, in cui le proprie convinzioni diventano inossidabili anche di fronte ad ogni confronto con la realtà».

Che cosa cambia negli uomini?

“Nell’uomo è maggiore il senso del possesso fisico, dell’appartenenza e quindi il tradimento sessuale è vissuto peggio del tradimento solo sentimentale. Il contrario invece per le donne per le quali è più grave l’idea che il loro compagno si possa innamorare di un’altra. Per alcuni uomini inoltre, quando una donna se ne va o lo tradisce, ciò è vissuto come un affronto e non solo come una ferita narcisistica legata al dolore e all’abbandono. Alcune volte negli uomini la gelosia è connessa alla paura del giudizio sociale. Ancora adesso può succedere che quando una donna è tradita venga consolata e definita “poverina”; invece l’uomo venga deriso e ridicolizzato: “Cornuto!” è la parola tipica che si accosta a un uomo quando subisce un tradimento. Se prendiamo in considerazione le teorie psicologiche di tipo evoluzionistico, per l’uomo è fondamentale che la sua donna non faccia sesso con altri per avere la certezza che i figli che nascono dalla coppia siano suoi; mentre per la donna la presenza di un rapporto sentimentale tra il suo uomo e un’altra metterebbe a rischio la presenza e le cure che l’uomo dà a lei e ai figli. Sebbene le cose, da un punto di vista sociale e culturale, siano molto mutate, la psiche e la genetica impiegano più tempo ad adattarsi ai cambiamenti e noi funzioniamo ancora secondo questi schemi biologici ancestrali».

Quando la gelosia diventa un vero problema?

«Entro certi limiti la gelosia può anche consolidare la coppia. Quando uno dei due, superata la vergogna che spesso si prova nel mostrare le proprie fragilità, riesce a manifestare la propria gelosia e l’altro riesce ad essere sufficientemente rassicurante e comprensivo, l’intimità che ne scaturisce può unire maggiormente la coppia. Ma quando la persona non viene mai rassicurata e la gelosia diventa ossessiva, allora bisogna intervenire con un aiuto psicoterapeutico per andare a indagare e curare le problematiche che sono alla base».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui