La fatica sulla via per Fatima tra la gentilezza dei portoghesi verso gli stranieri

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Seconda tappa del Camino Portoghese: Santarem-Fatima per un totale di circa 62 km. Il risveglio è stato amaro: la ruota posteriore della bicicletta di Barbara era forata per cui abbiamo dovuto procedere alla sostituzione del tubolare e questo ha comportato un ritardo nella partenza di più di un’ora vista la nostra non perfetta competenza in questo genere di operazioni. Comunque la sostituzione del tubolare è stata effettuata e da questo punto di vista non abbiamo avuto altri problemi durante il resto della giornata.

Il clima poi non ci ha aiutato: è stata una giornata molto calda e abbiamo dovuto ricorrere frequentemente ad abbondanti introduzioni di liquidi e a docce effettuate con l’acqua delle borracce e in un unico caso con l’acqua di una fontana, la sola che abbiamo visto fino ad ora. Pellegrini praticamente nessuno, solo due a piedi nelle prime ore del mattino seduti all’ombra di in prossimità di una coltivazione di pomodori vicino a Santarem. Si è attraversato almeno nelle prime ore una zona con le consuete coltivazioni di pomodori e vigneti intervallati da piccoli villaggi scarsamente abitati. In uno di questi ci siamo fermati per mangiare e bere qualcosa e qui abbiamo incontrato alcune persone per lo più anziane che molto gentilmente hanno cercato di aiutarci. Debbo riconoscere che fino ad ora un tratto comune dei portoghesi incontrati è la gentilezza e la disponibilità nei confronti dello straniero.

I portoghesi con cui siamo venuti in contatto sino ad ora sono prevalentemente dediti all’agricoltura e hanno caratteristiche di cordialità che ricordano i nostri contadini di 30-40 anni fa.

Il faticoso arrivo a Fatima

La seconda parte della giornata è stata dedicata al raggiungimento di Fatima; nel percorso da noi seguito non abbiamo incontrato grandi indicazioni per il paese (la prima a circa 15 km dalla destinazione); abbiamo avuto quindi difficoltà nel trovare un percorso accettabile per le nostre biciclette che in questi due primi giorni hanno dovuto subire... numerosi insulti che ne hanno peggiorato il rendimento (la mia ad esempio ha il cambio mal regolato che mi crea non pochi problemi). Domani a Tomar cercherò di sistemare il problema. L’avvicinamento a Fatima ha reso indispensabile superare una lunga e faticosa salita percorsa nelle ore più calde della giornata con il rischio del traffico pesante sempre incombente. Finalmente, dopo tante difficoltà, siamo giunti a Fatima dove chiaramente tutto ruota attorno al Santuario.

Il Santuario è più importante per il suo valore religioso che artistico. La spianata davanti alla Chiesa ha una lunghezza di 300 metri per una larghezza di 100 metri. I lavori di costruzione iniziarono nel 1928 e terminarono nel 1953. Nel cuore del Santuario è stata costruita la Cappella delle Apparizioni nel luogo esatto in cui i pastorelli riferirono di aver avuto le apparizioni. Sicuramente la quota religiosa ha a Fatima una importanza notevole, ma quello che mi è piaciuto di meno è la parte commerciale, comunque sempre presente nei principali luoghi di culto, a mio avviso eccessiva e invadente rispetto a quello che dovrebbe rappresentare un momento intimo di ogni persona che si rechi a Fatima, credente o meno.

Ma ormai è tempo di pensare alla tappa di domani Fatima-Tomar: noi andiamo avanti nonostante il gran caldo; ci aspetta la città dei Templari! Buen Camino

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