La cooperativa Sacmi chiude il 2020 con 1,1 miliardi di fatturato

Archivio

Nell’anno del Covid la Sacmi di Imola chiude con un fatturato sopra 1,1 miliardi di euro e un patrimonio netto stabile a 682 milioni di euro. «Rispetto al 2019, in cui il fatturato si era attestato su 1,2 miliardi di euro, il calo è di circa il 10% –spiega il presidente della principale cooperativa imolese Paolo Mongardi –, ma considerato l’anno, i risultati ci soddisfano molto da più punti di vista». A cominciare dalla conferma della base occupazionale, quasi 4.600 dipendenti, per l’intero gruppo. «Nella cooperativa, ovvero in casa madre, non abbiamo dovuto fare ricorso a cassa integrazione, ma abbiamo sfruttato al meglio le ferie – spiega il presidente –, poi ci sono settori e aziende del gruppo che hanno sofferto più di altre e un ricorso alla cassa è stato necessario, ad esempio il beverage». L’assemblea dei soci riunitasi venerdì ha approvato.

La risposta alla crisi

Non c’è dubbio che la reazione a una stagione profondamente segnata dalla crisi sanitaria ci sia stata. Specialmente nel primo semestre l’azienda ha visto bloccate le catene del commercio internazionale nonché le attività produttive in alcuni settori. «Il comparto della ceramica non risultava fra i codici Ateco autorizzati a continuare la produzione durante il lockdown, e così anche noi che produciamo presse per la ceramica stessa –spiega Mongardi –. Questo è un settore che già di per sé ha un andamento ciclico di 3/5 anni, e in questa fase era già al suo minimo storico, poi è arrivato anche il Covid che ci ha fermati per mesi». Come ha reagito la cooperativa? «Innanzitutto con la pronta messa in sicurezza di tutti i lavoratori, che ha consentito di garantire la continuità delle attività produttive e di assistenza in Italia e nel mondo. Un risultato – aggiunge Mongardi – raggiunto grazie alla responsabilità, passione e competenza di tutte le nostre persone ed affrontato a partire dalla diffusione in azienda, ad ogni livello, di una nuova cultura digitale». La Sacmi ha poi contrattualizzato lo smart working e riorganizzazione degli spazi e delle attività in azienda. «In più, sono state messe in campo tante attività per dimostrare in ogni momento la propria vicinanza al cliente».

Piastrelle

Per il settore piastrelle, che è il business più importante del Gruppo, la Sacmi ha poi risposto al calo generalizzato dei volumi con investimenti ancora più decisi sull’innovazione di prodotto e processo, dalle nuove soluzioni di formatura e decorazione per l’incremento di qualità ed estetica prodotto alle macchine e sistemi (forni, filtri, sistemi di recupero e cogenerazione) pensati per abbattere l’impatto energetico ed ambientale delle ceramiche, aumentandone la competitività. «abbiamo puntato in particolare sulla linea continua per la produzione di lastre –spiega il presidente –. In pratica gradi formati che vengono tagliati in base alle dimensioni richieste da chi costruisce o pensa gli ambienti. Abbiamo trovato mercato soprattutto in Cina, che essendo stata la prima a entrare nella crisi sanitari, è stata anche la prima a ripartire».

Packaging

In ambito packaging, il 2020 si è chiuso con l’inaugurazione della nuova Business Unit Rigid Packaging Technologies, che ha riunito e messo a sistema tutte le attività Sacmi in ambito closures, containers, preforme, post-processing e sistemi di visione. Anche in questo caso, grazie alla capacità di anticipare le normative ed il mercato, Sacmi ha confermato i risultati 2019, investendo in modo particolare sulle nuove soluzioni lightweight (ossia con un minor quantitativo di plastica) e sulle capsule tethered (in sostanza i tappi che restano attaccati alla bottiglia), quindi ampliando la proposta all’assemblaggio capsule complesse, grazie all’acquisizione e rapida integrazione nel Gruppo della società Velomat. «Molti paesi hanno rallentato il consumo di plastica vietando ad esempio i formati più piccoli di bottiglie –spiega Mongardi –. La plastica è un problema, ma è soprattutto un problema culturale, ovvero legato al suo smaltimento irregolare e ancora non abbastanza improntato al riciclo».

Ricerca e sviluppo

La Sacmi nell’ultimo anno ha investito in ricerca 30 milioni di euro. Sempre più rilevante nel portafoglio del Gruppo l’offerta di soluzioni in ambito Advanced Technologies e Advanced Materials. Spiccano, in questi settori, le performance realizzate insieme alle consociate tedesche nella messa a punto di nuova componentistica per mobilità elettrica. Particolare centralità, nell’anno, per i servizi di assistenza al cliente, con la capacità da parte di Sacmi di completare veri e propri avviamenti di macchine e impianti anche da remoto attraverso l’automazione a distanza. Nel 2020 sono cresciuti ancora i brevetti depositati (sono oggi 4.650 nella storia della cooperativa) e il numero e qualità dei progetti realizzati con il sistema delle Università. Al territorio imolese, la coop negli ultimi tre anni ha erogato circa 3 milioni d euro, ultima in ordine di tempo una nuova risonanza magnetica donata all’ospedale.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui