"La ciliegina sulla torta" con Debora Caprioglio a Cervia

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Il teatro di commedia può dare contentezza. Tanto promette La ciliegina sulla torta, testo scritto e diretto da Diego Ruiz pensato per attori apprezzati del teatro italiano quali Edy Angelillo, Blas Roca Rey, Debora Caprioglio, e per il più giovane Adelmo Fabo (1994), esordiente. Tutti in scena stasera alle 21, e domani 25 gennaio al teatro Walter Chiari di Cervia. Mercoledì 25 alle 18 incontro con la compagnia.

La commedia

C’è una moglie avvocata divorzista (Edy Angelillo) e c’è un marito nato in Perù che si è dedicato alla cura della a casa e del figlio (Blas Roca Rey), e poi Tommy (Adelmo Fabo) il figlio che torna dall’università americana in cui studia per festeggiare il compleanno. Ma c’è pure l’esuberante italo americana Cherry (Debora Caprioglio) bella, pacchiana, non più giovanissima. Il problema che agita i genitori è quando il figlio presenta Cherry come sua fidanzata… Il romano Diego Ruiz (1971) è commediografo esperto, ha esordito nella scrittura nel 1999 con “Orgasmo e pregiudizio” testo co scritto e interpretato con Fiona Bettanini, fortunata commedia tradotta nel mondo che Ruiz riporta quest’anno in scena. Da cinque anni è anche in tour la sua “Cuori scatenati” con Sergio Muniz.

Come nasce Ruiz questa sua “Ciliegina sulla torta”?

«Ho pensato il testo per gli attori che ho scelto, in particolare l’ho scritto per Debora Caprioglio, attrice con cui da tempo volevo collaborare. È perfetta in questo ruolo».

Qual è l’ingrediente riuscito di questo e altri suoi testi?

«Mi ispiro alla vita di tutti i giorni, dai racconti degli amici a ciò che mi accade, analizzo il rapporto di coppia nelle sue sfaccettature ma in modo realistico, così come lo è la quotidianità. In questa commedia il riferimento è la famiglia con situazioni in cui anche gli attori e il pubblico possono riconoscersi, come può avvenire quando un figlio presenta una fidanzata più vicina all’età dei genitori».

Commedie di leggerezza le sue?

«Le mie commedie sono divertenti, ma senza parolacce né volgarità, basate su un dialogo dinamico e ilare. Qui c’è pure un finale a sorpresa. Scrivo di cose comuni a tanti, ma non banali. Tutti gli attori si sono concessi con fiducia a questo lavoro creando un’atmosfera fra loro meravigliosa».

È autore e interprete, cosa preferisce del mondo del teatro?

«Amo il teatro nella sua completezza; sono pure produttore, organizzatore, distributore, mi interessa anche il dietro le quinte. Il teatro è complicato, va aiutato, ma quando si fanno scelte pensando al pubblico, che è il motore dello spettacolo, allora diventa più facile, perché si riesce a emozionare. Frequento il teatro anche da spettatore ma davanti a cose che “non si capiscono” e a un pubblico che esce poco convinto, mi arrabbio».

Com’è la scrittura per il teatro che sta leggendo?

«Ho letto e visto bei testi contemporanei non solo italiani, c’è una nuova drammaturgia spagnola interessante, anche inglese e americana, l’importante è emozionare il pubblico, e lo spettacolo dal vivo può avere questo fascino in più. Quando scrivo sono accorto, rifletto sulle singole battute per fare entrare il pubblico nella favola, senza che si distragga. A volte invece ci si pone su di un piedistallo per stupirlo, ma senza ottenere l’effetto».

Info: 0544 975166

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