La Camera di Commercio: segnali di ripresa da Forlì-Cesena e Rimini

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 La Camera di commercio ha presentato nella propria sede di Forlì e in modalità webinar, i primi dati economici disponibili dell’anno 2021 relativi al territorio Romagna, con focus sulle province di Forlì-Cesena e Rimini. All’analisi dei principali dati, a cura di Cinzia Cimatti, Responsabile dell’Osservatorio economico camerale, è seguita la presentazione di tre brevi video di imprenditori su temi emergenti, quali il difficile reperimento di lavoratori nel settore alberghiero, la difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime e l’importanza e le opportunità del green per lo sviluppo delle imprese manifatturiere. Hanno partecipato gli imprenditori Andrea Biotti, General Manager Oste del Castello wellness & bike Hotel di Verucchio e Responsabile front office Hotel Genty di Rimini, Rocco De Lucia, titolare e amministratore di Siropack di Cesenatico e Lorenzo Zanotti, Direttore amministrativo e socio fondatore di Gala srl di Forlì. In conclusione, il Presidente Alberto Zambianchi ha risposto ad alcune domande di approfondimento della giornalista del Sole24Ore, Ilaria Visentini, moderatrice dell’evento, sullo scenario attuale, trend, rischi e opportunità e impatti su lavoratori e imprese, e sulle priorità per lo sviluppo dei territori della Romagna e per consolidare la ripresa.

“Concordo con chi ha definito la pandemia come “disruptive innovation”, capace di imporre cambiamenti e innovazioni rivoluzionarie su modelli che si ritenevano consolidati e indiscutibili. Soprattutto, ha ribadito un principio che sembrava superato: “ciò che fa il singolo ricade sulla collettività”. L’interconnessione, sempre più stretta tra le economie dei vari paesi e tra i soggetti e settori, rende il futuro di ciascuno decisivo per il futuro dell’altro – ha dichiarato Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –. Oggi si è capito che i cambiamenti saranno continui e pervasivi. La stessa globalizzazione ne risentirà e saranno messe in discussione anche alcune delle tradizionali catene del valore. L’Italia e l’Europa dovranno diventare più sostenibili e resilienti e, quindi, transizione digitale e transizione ecologica sono imprescindibili. L’impatto su lavoratori e imprese, ma anche sulle Istituzioni e i territori è già molto forte, ma si devono attivare strategie mirate di innovazione, internazionalizzazione, digitalizzazione, specializzazione e sviluppo distintivo delle competenze. In particolare, sui nostri territori, per agganciare la ripresa, occorre la risoluzione degli annosi problemi che riguardano alcune infrastrutture,sia per migliorare viabilità e accessibilità, sia per dare efficace copertura a tutte le aree produttive con banda larga in fibra ottica. Si deve arrivare ad una rigenerazione del nostro profilo competitivo, partendo dalle skills consolidate e facendo leva sui nostri “grandi servizi”, come Cultura, Università, Sanità e Ricerca. Altra priorità è il sostegno all’insediamento di “imprese driver”, ad alto valore aggiunto, e alle loro filiere, per avviare e consolidare le specializzazioni distintive che fanno aumentare la competitività. Altra priorità è il rilancio dell’offerta turistica, in modo che diventi più strutturata, integrata e aggiornata sui messaggi da veicolare attraverso le nuove tecnologie e le nuove piattaforme di comunicazione. Dedico, infine, una sottolineatura a ciò che ritengo la prima delle priorità e cioè che si ristabilisca quell’orizzonte di fiducia che in questi ultimi anni è andato in crisi e si tornino a condividere una vision e strumenti partecipativi che permettano la mediazione necessaria per progettare un futuro migliore, sostenibile e duraturo”.

I dati aggiornati

La circoscrizione territoriale della Camera di commercio della Romagna, che interessa le province di Forlì-Cesena e di Rimini, ha una superficie di oltre 3.240 kmq, comprende 55 Comuni con circa 730 mila abitanti (di cui il 10,9% stranieri). Nel 2019 la stima del valore aggiunto nominale (dati Istituto Tagliacarne) del territorio Romagna è stata pari a 21,3 miliardi di euro (+1,4% sul 2018), mentre il valore aggiunto nominale pro capite ammontava a 28.954 euro.

Al 31/05/2021 risultano attive 70.832 imprese (sedi); l’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 97 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 87 in Italia). I principali settori di attività economica del territorio Romagna sono quelli dei Servizi (26,9% del totale delle imprese attive), il Commercio (23,3%), le Costruzioni (14,9%), Agricoltura e pesca (12,3%), Alloggio e ristorazione (10,5%) e l’Industria Manifatturiera (8,4%).

I numeri pre crisi Covid delineano una realtà imprenditoriale articolata e intraprendente, caratterizzata da importanti specializzazioni e filiere: un mix produttivo composito nel quale alla rilevanza di un solido posizionamento nel settore primario (agricoltura e pesca) e secondario (manifattura) si affianca il ruolo di rilievo del terziario tradizionale (commercio, turismo) e di quello sempre più promettente del terziario avanzato e dei “grandi servizi” (cultura, università, sanità).

In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate a luglio) per il 2021 si stima una crescita del valore aggiunto (a prezzi base e costanti)pari al 5,6% (+6,2% Emilia-Romagna, +5,5% Italia), a fronte di un 2020 archiviato con una perdita del 9,1%.

Focus: i dati aggiornati sull’economia della provincia di Forlì-Cesena

Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 31/05/2021, è costituito da 36.462 imprese attive (sedi), che risultano sostanzialmente stabili rispetto al 31/05/2020 (+0,2%); l’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 93 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 85 in Italia). Più della metà (il 57,1%) del totale delle imprese attive in provincia sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 19,2% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, il 93,5% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.

In flessione il numero delle imprese artigiane (11.723 al 31/03/2021; -0,6% rispetto allo stesso periodo del 2020), così come si riduce il numero delle imprese cooperative (493 al 31/05/2021; -3,1% annuo).

Le start-up innovative al 28 giugno 2021 risultano 66 (-1,5% rispetto a giugno 2020).

In merito all’andamento dei principali settori, la consistenza delle imprese agricole attive (6.316 unità al 31/05/2021) risulta in flessione dell’1,0% rispetto al 31/05/2020.

Sul fronte della zootecnia (che costituisce il 65,1% della PLV provinciale), si registra un prezzo in aumento (+10,0% media gennaio-giugno 2021 su medesimo periodo 2020) per il pollo da carne; uova: prezzo in flessione (-6,5% media gennaio-giugno 2021 su medesimo periodo 2020).

Le imprese del comparto Pesca e acquacoltura, al 31 maggio 2021 sono 91, in aumento (+5,8%) in termini tendenziali. Nel mercato ittico all’ingrosso di Cesenatico, nel periodo gennaio-giugno 2021, si rileva una contrazione delle quantità del pescato commercializzate
(-10,5% sul medesimo periodo del 2020) e un incremento del valore (+4,0%). Il valore del pescato realizzato nei primi 6 mesi del 2021 è pari a 3,0 milioni di euro.

I dati congiunturali relativi all’industria manifatturiera, derivanti dall’indagine congiunturale della Camera della Romagna (rivolta a imprese con più di 9 addetti), al primo trimestre 2021, evidenziano segnali positivi in termini tendenziali per produzione (+1,7% sul medesimo trimestre del 2020), fatturato (+5,5%), ordini interni (+12,9%) ed esteri (+8,7%), sebbene nel trend medio degli ultimi 12 mesi permanga la tendenza recessiva emersa nei trimestri scorsi
(-4,8% il dato medio della produzione). La contrazione della produzione (sui 12 mesi), comune a tutti i comparti tranne quello Alimentare, rimane rilevante per il settore Calzature; sostanziale stabilità per Chimica e plastica; in notevole recupero (seppur permangano in terreno negativo) le performance del comparto Confezioni, Mobili e Legno. La dinamica occupazionale degli ultimi 12 mesi nel Manifatturiero locale è risultata tendenzialmente stabile (+0,2%), grazie al sostegno della CIG specifica per il Covid-19 e al blocco dei licenziamenti per ragioni economiche. Dal punto di vista della struttura produttiva, infine, si rileva un calo dello 0,7% della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 31/05/2021 (3.444 unità), rispetto al medesimo periodo del 2020.

Per il settore delle costruzioni (5.599 unità a fine maggio 2021) si registra una crescita del numero delle imprese attive (+0,9% annuo).

Riguardo al commercio al dettaglio, le vendite nel primo trimestre 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020, risultano in diminuzione (-2,5%); a soffrire maggiormente è il comparto non alimentare (-3,6%), con l’alimentare che mostra altresì una variazione negativa ma lieve
(-0,5%); riguardo alla dimensione, le maggiori criticità si ritrovano nella piccola distribuzione
(-4,4%). In termini di numerosità, le imprese del commercio al dettaglio risultano in calo annuo dell’1,0% (3.935 aziende al 31/05/2021). Diminuisce, inoltre, la consistenza delle imprese nel settore del commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta 7.897 imprese al 31/05/2021 (-0,8% rispetto al 31/05/2020).

Nel 1° trimestre 2021 crescono, in modo deciso, le esportazioni in provincia di Forlì-Cesena: +10,2% rispetto ai primi tre mesi del 2020 (+6,1% Emilia-Romagna e +4,6% Italia). Positivo è anche il saldo commerciale (esportazioni al netto delle importazioni) registrato nei primi tre mesi dell’anno, pari a +502,2 milioni di euro (in crescita del 17,0% sullo stesso trimestre del 2020).

Le imprese attive dei servizi di alloggio e ristorazione (2.748 unità al 31/05/2021) sono in aumento rispetto al 31/05/2020 (+0,4%). I dati provvisori relativi al movimento turistico nel periodogennaio-aprile 2021, per la provincia di Forlì-Cesena, riportano una diminuzione annua degli arrivi del 31,0% e delle presenze del 15,2%: la clientela straniera è quella che risente maggiormente del ridimensionamento degli arrivi (-56,6%), mentre la clientela italiana vede una maggiore contrazione delle presenze (-16,0%).

Le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” sono in calo annuo del 3,5% (963 unità al 31/05/2021), analogamente alla dinamica del settore principale, trasporti e magazzinaggio (1.249 unità, -3,0%).

I dati ISTAT Forze di lavoro relativi al 2020 (media annuale), rilevano per la provincia di Forlì-Cesena:

- un tasso di attività 15-64 anni (74,1%) superiore al dato regionale (73,0%) e alla media nazionale (64,1%);

- un tasso di occupazione 15-64 anni (70,1%) migliore sia del dato regionale (68,8%) sia di quello nazionale (58,1%);

- un tasso di disoccupazione 15 anni e più (5,2%) inferiore sia alla media regionale (5,7%) sia al dato nazionale (9,2%);

- un tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni (17,6%) più basso rispetto a quello dell’Emilia-Romagna (21,3%) e dell’Italia (29,4%).

Nel periodo gennaio-maggio 2021 le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni in provincia di Forlì-Cesena risultano in diminuzione del 50,3%. La flessione è comune a tutte le sue tipologie (ordinaria, straordinarie e deroga); la CIG ordinaria, seppur in contrazione del 54,7%, costituisce la maggioranza delle ore autorizzate (il 68,8%), mentre il 31,1% riguarda la CIG in deroga. Il 58,1% dello ore totali di CIG autorizzate si ritrova nel settore Manifatturiero; a seguire Commercio (12,9%) e Alloggio e ristorazione (11,8%), quest’ultimo unico comparto che registra un incremento della CIG (+25,7% rispetto ai primi 5 mesi del 2020).

Positivo il saldo attivazioni-cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente nel 1° trimestre 2021: +1.711, trainato dal lavoro a tempo determinato e somministrato e dal settore “Altre attività dei servizi” (escluso commercio e turismo).

Come sostegno economico di contrasto alla povertà, nel periodo gennaio-maggio 2021 sono 3.033 i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, con un importo medio mensile di 465,58 euro (+3,7% sull’importo medio mensile 2020); 527 nuclei familiari hanno percepito, invece, la pensione di cittadinanza, con un importo medio mensile di 221,68 euro (+5,9% sull’importo medio mensile 2020).

Riguardo all’andamento del credito, al 30 aprile 2021 i prestiti bancari alle imprese, che ammontano a 6,9 miliardi di euro (il 60,6% del totale clientela), risultano in aumento dell’1,2% rispetto al medesimo periodo del 2020: variazione positiva sia per quelli alle imprese medio-grandi (+0,8%) sia per quelli alle piccole imprese (+2,5%). A livello settoriale, si registrano incrementi dei prestiti al Manifatturiero (+5,7%); stabilità per i Servizi (+0,1%), mentre nelle Costruzioni si conferma una contrazione del credito (-3,1%). In aumento anche il credito erogato alle famiglie consumatrici (+3,1%). In decisa crescita, inoltre, la consistenza dei depositi (+12,5% annuo). L’incidenza delle sofferenze sui prestiti totali, al primo trimestre 2021, risulta pari al 3,70% (Emilia-Romagna: 2,96%, Italia: 2,70%), con un trend in calo; in tale contesto, migliora anche il tasso di deterioramento del credito rilevato in provincia nel primo trimestre 2021 (+0,9%), in linea con il dato regionale (+1,0%).  

In relazione al Fondo di Garanzia per le PMI, la cui operatività è stata modificata e ampliata dalle specifiche disposizioni per il contrasto della crisi da Covid-19, dal 20 marzo 2020 al 30 giugno 2021, nella provincia di Forlì-Cesena sono state registrate 19.274 operazioni di finanziamento (9,0% del totale regionale), per un importo finanziato pari a 1.709 milioni di euro (89mila euro l’importo finanziato medio).

In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate a luglio) per il 2021 si stima una crescita del valore aggiunto provinciale (a prezzi base e costanti) pari al 5,9% (+6,2% Emilia-Romagna, +5,5% Italia), a fronte di un 2020 archiviato con una perdita dell’8,6%.

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