La Bibbia secondo Mercadini a “Reverso” di San Mauro

La sammaurese Villa Torlonia riapre la sua corte stasera alle 21.30 per l’estate della rassegna “Reverso”, il cartellone di 8 appuntamenti promosso da Sillaba. A riscaldare il palco è Roberto Mercadini attore autore poeta affabulatore che nell’estate dà spazio a una interpretazione personale dei racconti della Bibbia in particolare del Vecchio Testamento.

Lo ha fatto con il libro La donna che rise di Dio (pubblicato da Rizzoli) fresco di uscita, e lo fa stasera con il monologo Fuoco nero su fuoco bianco, racconto tentacolare della Bibbia ebraica. Il titolo allude a un’espressione della tradizione ebraica per indicare la Bibbia; dove «le lettere nere sulle pagine bianche sono fuoco su fuoco, qualcosa che splende ma anche qualcosa che è capace di distruggere».

È uno dei primissimi lavori da palcoscenico del protagonista di Sala di Cesenatico, debuttò nel 2008, ma subito si mise in luce come lavoro molto ben riuscito.

Così Mercadini, con “Fuoco nero su fuoco bianco” ha potuto affermare: buona la prima?

«Direi di sì, a distanza di anni rimane per me forse il migliore, ed è curioso questo, considerando che non ero ancora così maturo. È vero però che avevo studiato l’argomento, e le storie della bibbia che racconto le avevo in un certo senso anche vissute. Perché c’è stato un lungo periodo della mia vita in cui riflettevo molto sulla Bibbia sia leggendola, sia leggendo i commentari; perciò, quando pensai allo spettacolo, riuscì subito bene perché ero pronto. Tanto che, a distanza di quindici anni, è come se l’avessi fatto adesso, non cambierei nulla».

Quale genesi ha avuto lo spettacolo?

«Il monologo deve tanto alla mia fascinazione per il libro di Giona, da cui prende il via. In seguito ebbi l’idea di fare una specie di conferenza sulla comicità nella bibbia, sull’umorismo ebraico della bibbia ebraica, anche in seguito a un incontro al liceo “Marie Curie” di Savignano, dove mi avevano chiesto di raccontare argomenti di cultura ebraica, fra cui la vicenda di Saul che poi ho inserito nel monologo. L’occasione è arrivata quando Lorenzo Bartolini (Formazione Minima) e io agli inizi facemmo una rassegna in una pizzeria di Valverde, Blues Cafè, grazie alla signora Irene titolare che ci aveva commissionato 5 appuntamenti, ma eravamo solo in due, perciò la intitolammo “Gli Inrassegnabili”. Fu l’occasione per una prima stesura del monologo, perfezionato nel corso del tempo».

Perché è stato così affascinato dal libro di Giona?

«Mi piace la sua storia che è quella di un profeta recalcitrante che viene chiamato da Dio per andare a Ninive in Mesopotamia, cioè a oriente rispetto a Israele; lui invece fugge verso Tarsis che sarebbe nell’odierna Spagna, quindi a occidente, esattamente dalla parte opposta. Il libro è dunque una lotta, un litigio furioso fra Dio e Giona, è un libro brevissimo ma grandioso, pieno di avventure, di paradossi, di buio e di luci, mi affascina tantissimo. Tanto che la storia di Giona diventa il filo conduttore di questo mio “Fuoco nero”. Ma c’è anche molto altro, e di incandescente, come le visioni di Isaia o il grido di Kohélet».

Come è impostato il monologo?

«Parto dal racconto di Giona che è forse il più breve libro della Bibbia, solo 4 capitoli e 48 versetti; a ogni capitolo interrompo la narrazione perché nel libro accadono talmente tante cose strane e curiose che necessitano di essere spiegate, e dunque le illustro citando o recitando altri brani della Bibbia; utilizzo un procedimento proprio della cultura ebraica che si chiama Targum, che è il commentare la Bibbia tramite la Bibbia».

Il suo monologo è anche divertente, ironico?

«Lo è perché sono, credo, geneticamente interessato all’umorismo, fa parte di me. Le persone che ammiro di più sono quelle che mi fanno anche ridere. La lingua ebraica, così arcaica, concreta nel significato, esotica nei suoni, possiede una vena anche ironica come pure Woody Allen ci dimostra nei suoi film. Le situazioni paradossali che la bibbia presenta portano al sorriso. La forza delle storie che racconto sul palco si completano con il libro “La donna che rise di Dio”; uscito di recente, presenta e arricchisce le storie dello spettacolo. Al termine mi fermo col pubblico per il firma copie e per rispondere alle domande dei lettori».

Euro 20-15

Info: 370 3685093

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