La bellezza genera benessere: uno sguardo alla chirurgia clinica

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«Dottore, la prego, mio marito non se ne deve accorgere». Suonano più o meno così le parole che il dottor Massimiliano Manfredi, chirurgo maxillofacciale, e Andrea Carboni, chirurgo plastico e ricostruttivo, si sentono rivolgere da parte di alcune loro pazienti: «La bella chirurgia estetica – spiega Carboni – è quella che non si vede. È quando gli altri notano che c’è qualcosa di diverso, ma non sanno dire esattamente che cosa. Perché la medicina e la chirurgia estetica per avere successo devono semplicemente valorizzare i lineamenti e rendere la pelle segnata dal trascorrere del tempo più luminosa e fresca».

Sono in aumento le persone che si rivolgono al loro centro di chirurgia e medicina estetica a Ravenna per migliorare il loro aspetto fisico ricorrendo a vari trattamenti: «Ne sono complici i social – racconta Manfredi – che, specialmente in quest’ultimo periodo di pandemia, sembrano essere diventati la nuova modalità per entrare in relazione con gli altri. Oggi, a differenza del passato, tutti abbiamo una vita sociale, anche se in alcuni casi è prettamente virtuale. Il viso e alcune parti del corpo, che vengono messe molto in mostra, le si vorrebbero perfette. I normali filtri tecnologici utilizzati per modificare le foto non sembrano fare abbastanza in fatto di estetica e allora le persone ricorrono alla chirurgia per rincorrere un’ideale di bellezza sempre più diffuso». Complice dell’aumento di interventi chirurgici è anche l’abbassamento dei costi: «Ormai molti trattamenti sono diventati accessibili a molte persone. Se si pensa che negli anni ’70 un lifting poteva costare anche 40 milioni e che adesso è sceso a circa 7000 euro, va da sé che ci sia una maggiore richiesta. Inoltre gli interventi sono diventati più sicuri e affidabili. Rimane comunque d’obbligo rivolgersi a professionisti, che mirino a trattamenti di qualità. Noi, per esempio, ci basiamo su un approccio multidisciplinare, mettendo insieme più saperi e specializzazioni, muovendoci nell’ottica di una settorializzazione del trattamento per avere così risultati sempre più precisi e soddisfacenti».

Mastoplastica, lifting, rinoplastica, liposuzione e blefaroplastica gli interventi più richiesti: «Si è anche abbassata l’età delle pazienti che si affidano al bisturi – continua Manfredi – A volte sono addirittura le mamme ad accompagnare le figlie per un intervento. I genitori stanno diventando sempre più accondiscendenti».

Non solo donne, ma anche uomini: «Il 15% degli interventi riguardano gli uomini – riferisce Carboni – e scelgono prevalentemente di intervenire sulle palpebre, sul naso e con il trapianto di capelli. C’è stato un aumento esponenziale a partire dal 2017. Oggi l’Italia è al quinto posto, dopo Stati Uniti, Brasile, Giappone e Messico, nell’utilizzo della chirurgia e della medicina estetica».

La medicina estetica produce endorfine: «Sentirsi belli crea benessere – approfondisce Carboni – La nostra mission è produrre dei cambiamenti nell’aspetto dei nostri pazienti quanto basta per farli stare meglio, senza stravolgere le loro figure e i loro volti. E sono convinto che quando le persone si sentono bene con sé stesse, aumentando in sicurezza e autostima, siano più felici, e ciò porta a mostrare il lato migliore agli altri».

Non solo trattamenti per migliorare l’estetica, ma anche interventi di chirurgia riparatoria a seguito di traumi: «Ci occupiamo di simmetrizzazioni post traumatiche, in caso di traumi facciali, per esempio – specifica Carboni - e di estetica oncologica. Si tratta di intervenire in condizioni cliniche in cui il paziente necessita di recuperare non solo un aspetto più piacevole, ma anche uno stato di salute e benessere generale. Prendiamo molto a cura i nostri pazienti qualsiasi sia il bisogno o la necessità che li induce a intervenire sul loro volto con la chirurgia estetica».

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