L’influenza avanza, in Romagna, ma i vaccini non decollano

Procede con lentezza la campagna vaccinale contro il virus dell’influenza. Con una media, nell’ultima settimana (23-29 novembre), in Romagna, di 21.945 inoculazioni: 3135 al giorno. Complessivamente, dal 15 ottobre ad oggi, (dati Ausl) si sono vaccinate contro l’influenza 155.699 persone, compresi 2209 non residenti (erano 133.754 sette giorni fa, 1839 i non residenti), di cui 40.096 a Rimini (34.287 una settimana fa), 28.287 a Cesena (24.594), 24.787 a Forlì (21.281) e 60.320 a Ravenna (51.753). Per una tendenza giornaliera di 829 iniezioni a Rimini, 527 a Cesena, 500 a Forlì, 1223 a Ravenna. Commenta Raffaella Angelini, direttrice del Dipartimento di sanità pubblica all’Ausl Romagna: «Diciamo che siamo in linea con l’attività svolta nel resto della regione e con una tendenza che rispecchia quella dello scorso anno, quando alla fine completammo la campagna col 65% di ultra 60enni vaccinati. Ma certo, siamo a livelli decisamente più bassi del pre-Covid, quando, nel 2019, la Romagna rispose con più convinzione alla campagna vaccinale. Vedremo alla fine come andrà. Veniamo da un’annata in cui la stragrande maggioranza dei romagnoli e degli italiani si è vaccinata tre, quattro volte, contro il Covid e che, quindi, tra la popolazione potrebbe essersi diffusa una certa stanchezza».

Mascherina sul viso

Le fasce di popolazione a cui viene raccomandato il vaccino anti-influenzale, per evitare complicanze anche gravi per loro o per la collettività, sono quelle fragili, gli over 60 e quanti svolgono attività di pubblica attività: per loro l’iniezione sarà gratuita presso i medici di famiglia, ma anche negli hub vaccinali anti-Covid. Sottolinea la dottoressa Angelini: «Quest’anno il picco lo si dovrebbe raggiungere tra fine dicembre e metà gennaio. Quando sono previsti molti casi. Dopo due anni trascorsi costantemente con la mascherina sul viso, che ci ha aiutati a proteggerci dal virus e a tenere lontana la malattia, ora siamo più esposti, perché abbiamo meno anticorpi. Per cui il rischio di contrarre un agente patogeno molto aggressivo è reale, concreto. Col pericolo, così, di andare incontro ad una forma di malattia grave, da ricovero in ospedale. Da qui l’importanza della vaccinazione, soprattutto per i fragili e gli anziani».

Monitoraggi e pronto soccorso

Per questo motivo, come ha annunciato pubblicamente, ieri, il direttore sanitario dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori, utilizzando un termine altisonante, sarà attivata, entro dicembre, “l’unità di crisi” contro l’influenza. Conclude Angelini: «E’ fissato per la prossima settimana un incontro, nel corso del quale pianificheremo gli interventi da effettuare. Ritengo che le operazioni saranno le stesse degli anni passati, che però lo scorso anno, vista la pressoché mancanza di casi influenzali, non sono state attivate. E cioè il costante monitoraggio dei casi al pronto soccorso e in corsia e la conseguente condivisione tra reparti».

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