L'ex primario: «Massima attenzione o salta la stagione turistica»

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Dottor Nardi, come stiamo gestendo la zona gialla?

«Da un lato c’è l’esasperazione, il bisogno di uscire, ma il virus c’è, è ancora fra noi. Il calo dei contagi è stato ottenuto con le misure restrittive. Noi ora dovremo riuscire a tutelare la salute e consentire la ripresa economica che ci sarà se riusciremo a contenere l’epidemia. Se i contagi aumentassero sarebbe una catastrofe economica».

La Sardegna quale lezione può insegnare?.

«È stata la prima e unica regione a diventare bianca. Tutti contenti, tutti al ristorante, tutti a festeggiare e in un mese è diventata rossa. Noi questo lo dobbiamo evitare, altrimenti salta la stagione turistica. Una settimana fa si calcolava che in Italia ci fossero 500mila portatori di virus e si sa che il numero è la metà di quello reale, quindi un milione su 60 milioni di italiani. Significa che in un ambiente chiuso con 60 persone avremo un positivo e oggi sappiamo che il contagio avviene anche attraverso l’aerosol. È questo il motivo per cui non bisogna aprire i ristoranti all’interno, mentre all’esterno l’aerazione porta via l’aerosol. All’interno la possibilità di contagiarsi è molto alta».

Questione coprifuoco.

«Sono favorevole alle 22. Alle 23, alle 24 non è sostenibile. Più vai verso la notte più la gente abbassa le precauzioni. Se abbassiamo la guardia come stiamo facendo questa bestiaccia tornerà a riprodursi. Adesso che si avvicina l’estate non ci possiamo permettere una ripresa dei contagi».

Stagione turistica, lei è fiducioso?

«Adesso le infezioni stanno calando, ma dobbiamo stare attenti, non è finita. Siamo nella stessa situazione di settembre, ci ricordiamo poi cosa è successo? Ora vediamo cosa accadrà a Milano dove migliaia di persone si sono radunate in piazza per la vittoria dell’Inter. È già gravissimo così, almeno erano all’aria aperta».

Gente in giro, piazze piene, feste, spiagge affollate. Quando sapremo se ci sarà un prezzo da pagare?

«Fra dieci giorni capiremo se abbiamo creato le premesse per rovinarci l’estate. La nostra economia non sopporterebbe un altro lockdown. Le vaccinazioni vanno bene, ma per un altro mese bisogna avere comportamenti da persone ragionevoli. Ma se migliaia di persone vanno in piazza ad abbracciarsi, salta tutto».

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