Nessun malore. L’incidente fatale di mercoledì scorso a bordo del deltaplano a motore precipitato in un campo a Filetto non è da imputare a un improvviso malessere del pilota. L’autopsia eseguita dal medico legale veronese Dario Raniero ha infatti escluso l’ipotesi, che comunque attende ancora l’esito degli esami tossicologici. Ha invece confermato la pur scontata causa del decesso di entrambi gli occupanti del veivolo, il 69enne Bernardino Panzacchi, che si trovava ai comandi dell’ultraleggero, il passeggero 32enne Fatjon Garxenaj: sono morti in seguito alle gravissime lesioni riportate con l’impatto a terra. Era stata la testimonianza di un contadino – che nell’immediatezza ha raccontato di aver visto il mezzo aereo precipitare “a candela”, avvitandosi un paio di volte su sé stesso durante la caduta verticale – a lasciare aperta la possibilità di un malore. Come se Panzacchi – pilota esperto, vincitore di premi nazionali di volo – accasciandosi avesse in qualche modo agevolato la caduta, senza riuscire poi ad azionare il paracadute d’emergenza presente a bordo. Invece le cause devono evidentemente essere ricercate altrove. Le ipotesi restano comunque aperte e rientrano nel ventaglio sul quale ora sta indagando la Procura di Ravenna, competente territorialmente poiché il deltaplano decollato dall’aviosuperficie di Villafranca di Forlì si è abbattuto nella zona di Filetto. Nello specifico il sostituto procuratore Angela Scorza ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti. Un passaggio che consentirà anche di chiedere ulteriori consulenze tecniche; attesa quella sulla telecamera posizionata sul casco di una delle due vittime. L’urto non ne ha danneggiato il contenuto, che verrà esaminato per capire con il punto di vista privilegiato di chi si trovava a bordo, che cosa sia successo nei minuti che hanno preceduto la tragedia. Tutto ciò, naturalmente, qualora il dispositivo fosse in modalità registrazione. Sarà probabilmente affidato anche un ulteriore accertamento sui rottami recuperati dagli inquirenti, carabinieri e vigili del fuoco, intervenuti insieme al 118. Si tratta di capire se il mezzo, di proprietà dell’associazione sportiva dilettantistica A.li Soccorso, fosse in regola dal punto di vista di manutenzione e funzionamento.

L’autopsia sul pilota del deltaplano caduto: “Escluso il malore”
