L'Ausl: "Ai vaccinati Moderna la terza dose con Pfizer"

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Sono 106 i nuovi casi di coronavirus registrati nel territorio dell’Ausl Romagna nella giornata di ieri: nel dettaglio, 43 sono stati individuati nella provincia di Ravenna, 29 in quella di Rimini, 21 nel cesenate e 13 nel forlivese.

La stragrande maggioranza dei casi, 78 (pari al 73,58%, poco meno di tre quarti), sono sintomatici: 30 in provincia di Ravenna, 19 in quella di Rimini, 17 nel cesenate e 12 nel forlivese.

E anche se «il report con l’andamento settimanale dell’epidemia in regione evidenzia che l’incidenza generale è in linea con quella della settimana scorsa, +0,5 casi per 100.000 abitanti», la Regione sottolinea che «Imola, Parma e Romagna in crescita maggiore rispetto alle altre Ausl».

In generale, «cala l’incidenza nella fascia 6-11 anni di età, -43,9 per 100.000 abitanti, probabilmente per il contenimento dei focolai – aggiunge viale Aldo Moro –. Crescono invece i casi di contagio nella fascia 14-18 anni, +11,3 per 100.000 abitanti. Un leggero aumento si registra anche nelle classi di età con 45 anni e più».

Il bollettino di ieri segnala anche tre decessi nella provincia di Forlì-Cesena: due donne di 85 e 84 anni decedute nel forlivese, e una donna di 87 anni deceduta nel cesenate.

Infine, sono 7 i pazienti ricoverati in terapia intensiva: 4 nel forlivese, 2 in provincia di Rimini (entrambi i dati sono invariati rispetto a ieri, nda) e 1 nel cesenate. Nessun ricovero a Ravenna, dove è stato dimessa la sola persona ricoverata in terapia intensiva fino a ieri.

Terze dosi


Continua la somministrazione delle terze dosi, con alcuni anziani che hanno ricevuto il vaccino Moderna preoccupati dopo le reazioni collaterali alla seconda dose: «E’ vero che in alcuni casi ha avuto degli effetti più intensi, però non c’è niente di cui preoccuparsi – rassicura Raffaella Angelini, direttrice del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl Romagna –. La terza dose verrà fatta con Pfizer».

E la vaccinazione eterologa, già adottata con una parte di chi aveva ricevuto la prima dose del vaccino Astrazeneca, ha ampiamente dimostrato di non essere pericolosa.

Per le persone che hanno ricevuto il vaccino monodose Johnson e Johnson, invece, «siamo ancora in attesa delle indicazioni, che potrebbero arrivare da un momento all’altro – aggiunge Angelini –. E’ probabile che avranno la precedenza, a cominciare da sei mesi dopo la vaccinazione».

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