L'Ascom: "Consumi in recupero in luglio e agosto a Forlì"

Forlì

L'Ascom Forlì in una nota sottolinea che prosegue anche nei mesi di luglio e agosto il recupero dei consumi nel territorio. L’autunno, tuttavia, appare denso di incognite, riguardanti non solo l’emergenza sanitaria, in cui l’ampliamento della platea dei vaccinati si confronterà con una stagione più favorevole alla trasmissibilità dei virus respiratori, ma anche l’evoluzione di alcune importanti variabili economiche. Le preoccupazioni riguardano la possibilità che nel 2022 un tasso d’inflazione attorno al 3% limiti la crescita dell’attività a partire da un rallentamento dei consumi. Ad agosto l’Indicatore Consumi Confcommercio(ICC) segnala un rallentamento nella domanda di beni.

"Questo fenomeno - dichiara il presidente Alberto Zattini - era in larga parte atteso, in considerazione di un ritorno a stili di vita che privilegiano la spesa nei servizi, soprattutto quelli legati al tempo libero (tutto il settore della somministrazione al pubblico ha goduto di un momento particolarmente favorevole generato prevalentemente da un ritorno alla normalità dopo le limitazioni vissute in piena pandemia). Allo stesso tempo, è possibile che la fiducia di imprese e famiglie forlivesi abbia smesso di migliorare. Contribuisce al clima d’incertezza la ripresa dell’inflazione. Stando alle nostre stime a settembre la variazione dei prezzi al consumo dovrebbe attestarsi al 2,7%, in netto aumento rispetto al 2,0% di agosto. Il fenomeno comincia a creare qualche apprensione proprio perché non sembra destinato a rientrare nell’immediato futuro, contrariamente alla diffusa suggestione che le cause dell’aumento dei prezzi siano transitorie. Per ottobre è atteso, a meno di sostanziali interventi da parte del Governo, un deciso rialzo della bolletta energetica. Gli effetti di questa recrudescenza dell’inflazione non potranno non riverberarsi sui comportamenti delle famiglie forlivesi , tenendo anche presente che gran parte dei rincari si concentrano su segmenti di consumo ai quali è quasi impossibile rinunciare".

Nei mesi estivi l’avanzamento della campagna vaccinale e l’allentamento di quasi tutte le
restrizioni, pure in presenza di vincoli alla mobilità extra UE e allo svolgimento di alcune attività, ha favorito il ritorno a livelli e comportamenti di consumo più vicini a quelli pre-pandemici. Ad agosto 2021 l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala un incremento, su base annua, dell’1,2%. Il dato, il più contenuto da marzo, riflette un rallentamento del recupero della domanda per i beni e gli effetti del confronto con un mese caratterizzato anche lo scorso anno da modeste restrizioni all’attività produttiva e ai consumi. Il lento e graduale ritorno alla normalità è sottolineato da una crescita sostenuta esclusivamente dai servizi (+7,4%). Nonostante le positive performance degli ultimi mesi la distanza con i livelli del 2019 rimane ampia: nei primi otto mesi del 2021 i consumi, nella metrica dell’ICC sono ancora sotto dell’11,3% rispetto a due anni fa, ma la forbice si sta rapidamente chiudendo. 

Ad agosto si conferma un’evoluzione della domanda molto articolata tra i diversi segmenti e
prodotti, soprattutto tra i beni. Se parte di queste dinamiche possono essere spiegate da fattori episodici (la diversa tempistica dei saldi per l’abbigliamento o l’effetto grandi eventi sportivi e upgrade tecnologico sugli apparecchi televisivi) è innegabile che per molti beni sia iniziata la difficile fase in cui si dovrebbe passare dal recupero del terreno perso alla crescita genuina. Ancora più complessa appare la situazione per il settore automobilistico, interessato da una profonda fase di cambiamento (il passaggio verso l’elettrico), che crea non poche incertezze nelle famiglie, alla luce anche di un sistema d’incentivazioni e agevolazioni piuttosto discontinuo. Per quanto riguarda i servizi, nonostante le positive dinamiche registrate negli ultimi mesi, la distanza con i livelli pre-crisi appare profonda. Il confronto con i primi otto mesi del 2019 segnala ancora un gap del 29,1% (ma in costante riduzione).

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