Kebab a fuoco a Cesena: il sospettato è di San Mauro Pascoli

Negozio di “Pizza e Kebab” dato alle fiamme da un piromane in fuga in via Benedetto Croce. Ieri all’ora di pranzo c’è stata quella che potrebbe essere una svolta decisiva nelle indagini. Un uomo under 40 residente a San Mauro Pascoli è ora ricoverato in Psichiatria al Bufalini con addosso il sospetto di essere l’autore del pericoloso attentato avvenuto domenica sera a Cesena. Mentre gli investigatori del Commissariato di polizia lavoravano per stringere il cerchio dell’accaduto su un volto ed un nome, elementi che portano ad identificare questa persona come l’autore del rogo devastante sono arrivati dalla zona del Rubicone, per la precisione da una piazza di un quartiere residenziale del centro di San Mauro Pascoli. A dare l’allarme sono stati i parenti di questa persona. Sulla quale (esistendo il fondato sospetto che abbia delle problematiche di natura psichica) non si possono fornire ulteriori elementi identificativi. Si era barricato in casa e, tra urla ed argomentazioni prive di senso logico, non voleva in nessuna maniera aprire a nessuno. Sul posto sono velocemente arrivati gli uomini della polizia locale di San Mauro Pascoli, l’ambulanza del 118 ed i carabinieri. Temendo gesti inconsulti della persona, si erano “bardati” di tutto punto anche con i giubbotti anti proiettile, per evitare eventuali “attacchi” o picchi di collera dell’uomo. Preparando la strada a quello che poteva diventare un Tso. Alla fine non ce n’è stato bisogno: il paziente ha aperto la porta ed è stato convinto a salire in ambulanza prima di essere trasferito al Bufalini. Ciò che gli investigatori hanno trovato nella sua casa lo ha però in qualche maniera “ricollegato” ai fatti di domenica. Le caratteristiche della persona sospettata, i vestiti ed il materiale usato per appiccare l’incendio erano stati diramati alle forze dell’ordine in tutta la Romagna. Per allargare il più possibile lo spettro delle indagini. Di qui la scoperta delle tracce lasciate in casa da quello che, a questo punto, è il principale sospettato di aver messo a segno l’attentato incendiario. Qualcosa di assolutamente non compiuto per motivi di xenofobia contro i gestori pachistani del “Pizza e Kebab Amici” di via Benedetto Croce. Ma legato ad un qualcosa di definibile difficilmente in altra maniera se non come “gesto folle”. È chiaro che ora, per avere certezze matematiche, si dovranno incrociare più dati. Come il riconoscimento dell’autore da parte delle vittime (i gestori del locale) piuttosto che campioni di vestiario o di materiale propellente che lo ricolleghino all’accaduto. Un’operazione che potrà essere svolta senza il timore di veder fuggire il sospettato. Ora è ricoverato sotto osservazione stretta nel reparto di Psichiatria.

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