"Jazz a Forlì", al via dal 30 ottobre la quarta edizione

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Per tre settimane, dal 30 ottobre al 19 novembre, Forlì torna a vestirsi di jazz con la quarta edizione del festival JazzaForlì. Musica per libere menti, con la direzione artistica del noto sassofonista pordenonese Francesco Bearzatti. In diversi luoghi della città l’Associazione Daidejazz porta artisti di tutto il mondo al grido di “We resist”, che riprende e aggiorna il motto che ne ha caratterizzato l’attività nel 2022: “We insist”. La prima parte del programma si svolge al teatro Mazzini, che domenica 30 ottobre alle 17.30 ospita “Mixmonk”, progetto del batterista statunitense Joey Baron dedicato a Thelonious Monk. Insieme a lui sul palco i belgi Bram De Looze (piano) e Robin Verheyen (sax), che figurano nel secondo album di Baron dedicato a Monk: “On the loose” (2022). Martedì 1 novembre alle 17 nel foyer, vernissage della mostra “4 quarti in jazz” del fotografo Roberto Cifarelli, con musica del violoncellista Francesco Guerri in “Su Mimmì non si spara”. In serata sul palco il quintetto Cosmic Renaissance guidato da Gianluca Petrella, in sostituzione di Enrico Rava, il cui tour è stato annullato, per motivi di salute del grande trombettista. Venerdì 4 novembre il Mark Turner Quartet porterà sul palco il suo recente album “Return from the stars”; col suo sax dialogheranno Jason Palmer (tromba), Joe Martin (contrabbasso) e Jonathan Pinson (batteria). Venerdì 11 novembre il trio groove statunitense Kevin Hays (piano), Been Street (contrabbasso), e Billy Hart (batteria), in un concerto ispirato al loro album del 2022 “All things are”. L’unico concerto non teatrale di questa prima parte si svolge al circolo tennis Villa Carpena il 6 novembre all’ora di pranzo, con il duo Simone Zanchini (fisarmonica) e Stefano Bedetti (sassofoni) in “Radici”. Ci si trasferisce poi alla Fabbrica delle candele, che ospita il 13 novembre il workshop di canto moderno e contemporaneo “La musica vocale di Demetrio Stratos”, tenuto dal musicista e studioso Alan Bedin, nel cinquantennale dalla fondazione degli Area.

Lunedì 14 e martedì 15 novembre si esibiscono alla Fabbrica i sei gruppi finalisti del concorso “Largo ai giovani”, mentre il 16 si torna a celebrare Stratos con la proiezione del docufilm “La voce Stratos”. Si torna al teatro Mazzini il 19 per chiudere il festival: alle 17 nel foyer lo storico del jazz Stefano Zenni commenta “Peggio di un bastardo. Autobiografia musicale di Charles Mingus” nel centenario della nascita, seguito in serata dal concerto del quartetto di Rosario Giuliani (sax) e Fabrizio Bosso (tromba), due dei più noti e stimati jazzisti italiani, che saranno accompagnati da Alberto Gurrisi (organo Hammond) e Marco Valeri (batteria). Inizio concerti al teatro Mazzini alle 21.15, con biglietti a 20-25 euro. Alla Fabbrica delle candele inizio alle 21 e ingresso a 1 euro. A Villa Carpena 5 euro. Abbonamenti a 90 euro.

www.artusijazzfestival.com

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