Pineta, istanza di sfratto e debiti: sotto sequestro il locale simbolo di Milano Marittima

Potrebbe essere la fine di un’era. E, inevitabilmente, una macchia che rischia di rimanere per chissà quanto sull’immagine di una località cresciuta con l’onda del nome della discoteca che da decenni ne anima le notti: il Pineta. Da ieri pomeriggio lo storico club di viale Romagna è sotto sequestro. Sigilli, porte chiuse, tanti saluti agli eventi già in programma per il weekend e la Festa delle Donna. E chissà per quanto ancora le luci della terrazza vip di Milano Marittima resteranno spente.

Il decreto

Si tratta di un sequestro giudiziario civile, emesso con un decreto del tribunale di Ravenna sulla base di un’istanza che porta la data di quest’anno. Citato nell’atto l’articolo 670 del codice di procedura civile che, brutale sintesi, rimanda il nocciolo della questione all’avvicendamento delle società che negli ultimi anni hanno tirato le redini del Pineta. Va le a dire Andromeda srl, azienda che aveva in pancia il brand Pineta fino a marzo del 2022, e ora affidata al liquidatore giudiziario Claudio Colatorti. Nonostante il tracollo societario, le porte del locale hanno continuato ad aprirsi cercando il rilancio del marchio passando in mano a una nuova società, la Hdp22. L’operazione? Una cessione di ramo d’azienda da Andromeda, alla nuova società, che – così come quella fallita – vede come punto di riferimento forte Marco Amadori. Il punto è che stando a quanto trapelato finora, il passaggio sarebbe avvenuto con un prezzo di cessione non meglio precisato: si sospetta irrisorio. Dal punto di vista della curatela, il quadro sarebbe quello di un’azione che danneggia i creditori di Andromeda, togliendo alla società fallita il marchio Pineta, unico bene che ancora ha valore di mercato.

Da qui la decisione di chiedere al tribunale un provvedimento urgente. O meglio, tre scenari: la restituzione dell’azienda ad Andromeda, o in alternativa, la revocatoria ordinaria del contratto perché ritenuto in frode ai creditori, oppure – appunto – il sequestro giudiziario. Ecco dunque i sigilli, che la Hdp22 potrà contestare nel merito nell’udienza già fissata per metà mese. Nel frattempo, con questa misura il Pineta torna nelle mani di Andromeda. Tanto più che lo stesso liquidatore è stato anche nominato custode giudiziario del compendio aziendale sottoposto a sequestro.

Lo sfratto

Ma c’è anche un altro motivo che giustifica questa urgenza. E poggia su un dettaglio di non poco conto. Andromeda non è proprietaria dei muri del locale. L’immobile appartiene a un privato, che negli ultimi mesi ha lamentato il mancato pagamento dei canoni d’affitto da parte della nuova società, la Hdp22 appunto. Dopo i dovuti solleciti, ha aperto una causa di sfratto, la cui convalida è prevista per lunedì. Qualora la società venisse sfrattata, il marchio Pineta si ritroverebbe senza “casa”, la “casa” che insieme al nome si è conquistata negli anni un posto nell’immaginario nazionale dei club più conosciuti. In altre parole, Andromeda (e i suoi creditori) si ritroverebbero a perdere l’unico elemento di valore da poter piazzare sul mercato. Dunque il sequestro, riportando il Pineta nelle mani della società in liquidazione, dovrebbe bloccare lo sfratto, poiché superato dalla liquidazione in corso, i cui interessi sono preminenti. Di fatto, solo nome e locali insieme, rimessi sul mercato come un pacchetto completo con tanto di contratto di locazione ancora in essere, sono l’unica speranza per tornare ai tempi d’oro.

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