Isola: "Candidare Faenza a città creativa Unesco"

Faenza

FAENZA. Più sicurezza, con telecamere, varchi attivi e coinvolgimento dei cittadini, per eliminare “aree franche” di degrado e microcriminalità. Un più stretto rapporto tra centro storico e le frazioni. Una nuova centralità delle retiche riguardano la città ovvero l’asse della Via Emilia, la Regione e naturalmente l’Unione dei Comuni della Romagna Faentina. Il riordino ospedaliero che consenta di superare “le carenze del piano del 2017, affrontando le criticità del nostro ospedale”. E la valorizzazione di cultura, turismo e artigianato artistico come traino anche economico “con la promozione della ceramica e dei patrimoni urbani, anche con l’obiettivo di candidare Faenza quale Città Creativa Unesco, e l’aggiornamento dell’identità di Faenza come città profondamente internazionale, legata alle proprie radici ma non in maniera folcloristica, e allo stesso tempo aperta e curiosa verso il mondo. Il Palio del Niballo e il sistema dei Rioni avranno un ruolo centrale in questo contesto”. Sono solo alcuni degli obiettivi del programma della coalizione di centrosinistra illustrati dal candidato sindaco Massimo Isola in vista delle Amministrative. Una sintesi frutto di un “un lavoro di squadra” dettato dalla necessità di unire le forze in una fase storica particolare come quella dettata dall'emergenza coronavirus. “E' richiesto – sostiene Isola - un progetto profondo per la città, che vada oltre un semplice accordo tra partiti e movimenti, in grado di garantire nuove idee, un nuovo paradigma, nuove parole chiave. Nessun pensiero politico è autosufficiente, e ogni alleato può e deve costruire una parte”. In questo momento, prosegue, “abbiamo due sfide, che hanno una loro autonomia e connessione. La prima sfida è subito: non avremo i 100 giorni e su molti temi le cose succederanno velocemente o saranno già successe al momento del cambio di amministrazione. Si tratta, ad esempio, di ambiti quali la scuola, le imprese, la ripartenza delle attività sportive e culturali, la gestione della situazione socio-sanitaria attuale e l’essere pronti a gestire una nuova possibile fase di emergenza legata al Covid-19. La seconda sfida è quella del medio periodo. Il progetto che vogliamo costruire dovrà dare risposte a criticità storiche di Faenza e a nuove criticità, legate anche alla “rivoluzione” Covid-19. Abbiamo una città nuova, da pensare e realizzare, nel contesto di una epoca nuova”.

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