Rimini: “Invece di chiudere la pensione ho investito ed è andata bene”

«L’affitto non copriva più le spese di manutenzione. Così ho dovuto decidere: chiudere tutto e lasciare l’immobile in stato di abbandono, o investire e riqualificare la pensione. Ho optato per la seconda via ed è stata la scelta migliore». Fabrizio Fabbri, titolare dell’Up hotel, albergo 3 stelle superior di Rivazzurra, racconta la sua personale vicenda. Simile, per molti versi, a quella di altri proprietari di vecchie “stelline” ora in disuso.

Fabbri, cosa l’ha convinta a non lasciar “morire” l’albergo?

«In primis i sacrifici dei miei genitori, che comprarono la pensione negli anni Sessanta e la portarono avanti per decenni, fino a quando, per motivi di età, furono costretti a darla in gestione ad altri. Poi la passione per questa attività, il piacere dell’accoglienza. E ve lo dice uno che per anni ha fatto un altro lavoro, quello del musicista in giro per l’Europa a suonare il basso in orchestre o band».

Quando ha preso in mano l’attività?

«Nel 2016. Non sapevo proprio da dove iniziare: continuare a darla in gestione non ci ripagava delle spese di manutenzione. Così mi sono affidato ad esperti del settore, che mi hanno guidato nella riqualificazione dell’immobile, prima, e nell’individuazione della formula di gestione più idonea, poi».

Risultato?

«Ho ridotto il numero delle camere da 36 a 25, questo perché il cliente preferisce stanze più ampie e ariose, e ho eliminato la formula, usata dai miei e da chi continuò dopo a gestire in affitto l’albergo, della pensione completa trasformandola in pernottamento e prima colazione. Ed ha funzionato».

In che senso?

«Nel senso che ho una clientela completamente nuova. Le presenze sono costantemente aumentate. E la “stellina”, al contrario di altre strutture finite, purtroppo, nell’abbandono, è ancora aperta. Con risultati soddisfacenti»

Come vanno gli affari?

«Diciamo bene. Lo scorso anno ho addirittura aumentato il fatturato di un buon 15% rispetto al periodo pre Covid. E per questo 2023, almeno in base al lavoro svolto in questi primi quattro mesi dell’anno, prevedo un ulteriore 20% di incremento sul 2019».

Fabbri, girano tante idee e proposte intorno alla riqualificazione delle pensioncine chiuse o fuori mercato: lei cosa proporrebbe?

«Sì, ho letto. In questi giorni il tema è tornato d’attualità e questo è positivo. Io, comunque, vedrei bene delle attività al servizio degli alberghi vicini, come spazi destinati alla ristorazione collettiva, centri benessere, piccoli parcheggi multipiano eco-compatibili. Ma sono favorevole anche agli accorpamenti di hotel. Io, ad esempio, vorrei acquisire un albergo, di quelli in disuso vicino al mio, per ampliare l’offerta ricettiva. Ma non posso. E poi anche l’edilizia residenziale non la scarterei a priori. Meglio gli appartamenti che il degrado».

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