Insetto divora cento abeti al Fumaiolo: ordinanza anti-pericoli

Un centinaio di abeti rossi alle pendici del Monte Fumaiolo sono stati attaccati da un dannosissimo insetto che si nutre del legno e ne ha minato la stabilità. Alberi e piante che minacciano di cadere su strade pubbliche dovranno essere abbattuti entro il 20 luglio: magari non saranno tutti gli esemplari colpiti, ma una buona parte sì. E vi dovrà provvedere la proprietà dell’area, cioè la “Comunella di Montecoronaro”, organismo di proprietà collettiva tramite il quale da secoli gli abitanti di quella località gestiscono ed utilizzano i beni del bosco. L’attacco di bostrico tipografo, micidiale insetto che vive e si nutre di legno (in particolare di quello dell’abete rosso) è risultato intenso ed evidente all’esame dei carabinieri forestali della stazione di Verghereto. L’insetto “scava” canali e gallerie all’interno della pianta, indebolendo il flusso della linfa e la consistenza, col rischio che la pianta crolli.

I carabinieri hanno segnalato al Comune di Verghereto «il deperimento e morte di abeti rossi», specificando che sono circa 100, di altezza variabile compresa mediamente tra i 20 e i 25 metri e «la cui stabilità è evidentemente compromessa dal disseccamento». Visto che la zona «è caratterizzata da una forte presenza turistica e che gli alberi secchi potrebbero rappresentare un pericolo per la pubblica incolumità, o da ostacolo alle condizioni di transitabilità, specie in concomitanza di eventi metereologici», il sindaco Enrico Salvi ha ordinato drastiche misure di taglio e pulizia alla proprietà, e cioè “La Comunella di Montecoronaro”, nelle aree prospicienti strade provinciali e strade comunali e vicinali. Dovranno essere rimossi «immediatamente» alberi, ramaglie e terriccio, se caduti sulle sedi stradali dai propri fondi. Inoltre, entro il 20 luglio, i proprietari dovranno «abbattere le piante pericolose che minacciano di cadere sulle sedi stradali e sulle infrastrutture di uso pubblico perché secche, protese o piegate verso la strada, o per qualsiasi altra causa per una striscia di 50 metri di profondità e una lunghezza di circa 100». L’amministrazione comunale si riserva la facoltà di intervenire direttamente nel caso la proprietà non provveda, applicando la sanzione amministrativa prevista dalla legge e addebitando a ogni proprietario la quota di costo di sua competenza. Il materiale proveniente dal taglio di alberi e piante, rami secchi e cespugli dovrà essere rimosso e smaltito a norma di legge. E gli interventi dovranno essere effettuati ogni volta che se ne ravvisi la necessità, «in modo da garantire la perfetta pulizia e manutenzione dei luoghi, al fine di preservare la salute ed il benessere pubblico oltre che l’ordine ed il decoro cittadino».

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