Ingegnere forlivese "spiega" la fisica a Draghi

Archivio

«Benvenuto presidente, è un onore averla qui ai laboratori del Gran Sasso». Con queste parole, mercoledì, il 50enne ricercatore forlivese Marco Selvi ha accolto Mario Draghi all’interno di una delle tre grandi sale sperimentali che costituiscono il nocciolo sotterraneo dei Laboratori nazionali dell’istituto nazionale di Fisica Nucleare. I più grandi e importanti al mondo per la complessità e rilevanza degli studi scientifici che vi si svolgono.

Per questo il presidente del Consiglio, accompagnato dal Premio Nobel Giorgio Parisi, vi si è recato in visita per celebrare la Giornata mondiale delle donne nella scienza, valorizzando al contempo con la sua presenza, un’autentica eccellenza italiana. Una giornata speciale per tutti coloro che lavorano dentro la montagna, ma in particolare per il fisico forlivese che dal 2009 mette cuore e mente nei laboratori del Gran Sasso coordinando il gruppo italiano di 15 studiosi che fa parte di un team internazionale composto da 150 scienziati provenienti da tutta Europa, Stati Uniti, Giappone e Medio Oriente.

Sono i “cervelli” che nelle viscere del massiccio abruzzese portano avanti un progetto che ai profani suonerebbe fantascientifico, ma che, in realtà, ha alla radice la nostra quotidianità. Si chiama Xenon ed è finalizzato a scoprire le componenti della cosiddetta “materia oscura”.


Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui