Indagini sull'incendio nei capannoni di Caterina Lucchi di Cesena

Cesena

In azienda al momento in cui è scoppiato l’incendio c’erano solamente tre persone. Marco Campomaggi ha cercato di spegnere con un estintore ma quando ha provato ad aggredire le fiamme ormai era tardi. Capire come sia partito il fuoco ancora non si può. Così’ come è presto per stilare una conta dei danni che almeno parzialmente sono coperti da assicurazione. Di certo la volontà degli stilisti è di riprendere al più presto la produzione.

Il giorno dopo

Quella di ieri è stata la giornata del risveglio dalla tragedia che ha colpito i 130 dipendenti che lavorano attorno al gruppo Campomaggi e Caterina Lucchi.
Se ancora non è giunto il momento della chiarezza totale sull’accaduto, di certo è iniziato quello di provare a rimboccarsi le maniche. Per riprendere a produrre nella parte di magazzino salvatasi dalle fiamme.
L’incendio è ancora tenuto sotto costante monitoraggio dai vigili del fuoco, che ne avranno almeno ancora per tutt’oggi, ne no di più. Nella serata di ieri era iniziata l’operazione più massiccia per “rovesciare” le lamiere e le macerie. Che se non venissero scoperchiate e mosse continuerebbero a covare brace e lapilli sotto di sé per settimane. Una operazione che continuerà almeno per tutta la giornata di oggi.

Indagini

L’incendio è scoppiato attorno alle 19.20 di due giorni fa. Per ricostruire la dinamica dei fatti sono al lavoro l’Anticrimine del Commissariato di polizia con la Scientifica. Coordinati dal pm Claudio Santangelo.
Per le prime 24 ore di impegno da parte degli uomini del 115 sono rimasti costantemente sul posto 11 mezzi dei vigili del fuoco, di cui uno proveniente da Rimini.
Le fiamme si sono sollevate dalla parte centrale degli edifici, che sono disposti a “C”.
Si tratta di una delle parti più vecchie che veniva utilizzata come collegamento e zona di stoccaggio; per questo era piena di pellami, vestiario, plastiche ed imballaggi di varia natura. Una potenziale “polveriera”, insomma, qualora raggiunta da una scintilla di qualsiasi tipo.
Al momento dell’incendio i circa 130 dipendenti dei marchi di moda erano andati tutti a casa. C’erano solo Marco Campomaggi, Caterina Lucchi ed Angnese Testi: una dipendente.
Quando il puzzo di fumo prima e le fiamme poi sono state viste, Marco Campomaggi (successivamente colto anche da malore e soccorso da un ambulanza sul posto) ha cercato di estinguere tutto con un estintore. Ma la situazione era già seriamente compromessa.

I danni

La ventina di minuti serviti ai soccorsi per giungere sul posto in massa ha fatto si che le fiamme fossero ormai diventate incontrollabili nella parte di magazzino. hanno intaccato da un lato la zona degli uffici e dall’altra quella del negozio.
Illeso il capannone più nuovo: quello dove ci sono i macchinari per la produzione. Zona che però per essere salvata dal fuoco che avvolgeva il resto, è stata inondata a lungo di acqua.
Un danno enorme, di un numero di milioni di euro ancora non quantificabile.

Prove di ripartenza

Gennaio è un mese fondamentale per le aziende di moda come quella tra San Carlo e Borello.
A livello di produzione che era già fatta, ciò che è stato vicino al fuoco è stato annerito o reso inutilizzabile dalla puzza di fumo.
Ieri i vigli del fuoco hanno dato il permesso ad un buon numero di dipendenti di sorpassare le bandellature di sicurezza per raggiungere il magazzino salvato dalle fiamme. Per iniziare a ripulirlo, svuotarlo dall’acqua, controllare quanto sia necessario per rimettere in funzione i macchinari e provvedere i qualche giorno a rimettere in moto la produzione.

L’azienda

«E’ con grande dispiacere che l’azienda Campomaggi e Caterina Lucchi Spa - ha scritto ieri in una nota ufficiale diramata dagli uffici stampa - da comunicazione dell’incendio accaduto nella sua sede a San Carlo nella serata e nella notte del 14 gennaio. L’incendio è avvenuto per cause ad oggi ignote e ha intaccato un’area dedicata allo stoccaggio delle materie prime. Nel rogo non sono risultate coinvolte in alcun modo persone. Le fiamme sono state prontamente domate dall’intervento dei Vigili del Fuoco arrivati sul luogo.
Allo stesso modo non state lese le aree dell’azienda dedicate alla produzione e agli uffici, risultate intatte così come non è stata intaccata una seconda area del magazzino dove erano stoccati i prodotti finiti. Dall’azienda dopo aver preso atto dei danni, sono pronti a ripartire e prevedono in un paio di giorni per ristabilire l’equilibrio nello stabilimento e rientrare in attività».

Indizi ed assicurazione

Ora gli scavatori ed i mezzi del 115 in pratica devono togliere le lamiere bruciate, altrimenti sotto il fuoco continuerebbe ad ardere senza essere raggiunto dall’acqua di spegnimento. Oltre a questo i pompieri hanno liberato la strada per poter entrare da oggi nella parte semi crollata del magazzino e andare a spegnere bene anche quella parte. Data la portata dell’incendio e le dimensioni del capannone bruciato di sicuro ci sarà lavoro almeno per tutta la giornata di oggi. Al momento non ci sono indizi rilevati su come l’incendio possa essere partito, ne è fattibile un computo dei danni complessivi che saranno calcolati anche con i giorni di stop al lavoro ed alla produzione.
L’azienda è assicurata ma non è chiaro per ora quanto questa assicurazione possa coprire di un danno così grande.

Aria e visita del sindaco

Nel corso della giornata di ieri è stata anche monitorata l’aria.
Nella notte dell’incendio la puzza di fumo ha viaggiato per chilometri fino al cento di Cesena. L’aria tra San Carlo e Borello anche ieri era “pungente” per gli effetti dovuti ai pellami ed alle plastiche bruciate.
Gli esperti di Arpae hanno escluso che vi fossero nell’aria agenti inquinati o dannosi per la salute.
Una questione che stava a cuore anche al sindaco Enzo Lattuca che ieri, come già aveva fatto due sere fa, è tornato sui luoghi dell’incendio: «In un momento così difficile per l’azienda cesenate “Campomaggi & Caterina Lucchi”, colpita da un devastante incendio, voglio esprimere di nuovo la mia vicinanza e solidarietà agli imprenditori ed a tutti i dipendenti.

L’impegno dell’azienda è quello di ripartire in tempi brevi: da parte del Comune di c’è la massima disponibilità a farsi parte attiva per garantire che ciò possa avvenire. Un grandissimo ringraziamento va ai Vigili del Fuoco e alle Forze dell'Ordine per il loro infaticabile sforzo che, da ieri sera, prosegue ininterrotto. Desidero inoltre rassicurare i cittadini, soprattutto coloro che vivono tra San Carlo e Borello: da quanto emerge dai monitoraggi effettuati da Arpae non ci sono criticità legate all’inquinamento dell’aria».

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