Incidente, l'etiltest senza avvocato non vale: assolto cesenate

Cesena

L’etilometro non vale se chi si sottopone al test non ha avuto la possibilità di chiedere la presenza del suo avvocato difensore. Così quella che potrebbe diventare una condanna pesantissima finisce in una assoluzione in aula. Protagonista della vicenda è un cesenate 32enne. Nel luglio del 2019 aveva avuto un incidente. Una fuori uscita di strada in solitaria nella zona di Cervia: non si era fatto male e non era stato coinvolto nessun altro nel sinistro. Sul posto per i rilievi di legge si erano portati i carabinieri della compagnia di Cervia - Milano Marittima che, come di prassi i questi casi, avevano sottoposto l’autista del veicolo in sbandata a test etilometrico. La prima prova aveva dato esito 1.61 g/l e la seconda 1,44: per una media superiore ad 1.5 g/l che è una soglia tre volte il limite e considerata in maniera molto severa dal codice della strada almeno sotto il profilo penale in caso di incidente. La pena prevista può arrivare fino a 2 anni di reclusone. Ed oltre ad una maxi ammenda in caso di condanna la patente viene revocata ed il condannato deve sostenere di nuovo l’esame se vuole ri acquisire il titolo di guida. L'uomo (difeso dagli avvocati Ilaria Abbondanza ed Alessandro Sintucci) è comparso ieri nell’aula del giudice Andrea Chibelli in tribunale a Ravenna. Con l’accusa a carico di guida in stato d’ebrezza nel contesto di un incidente stradale. La legge, in casi come questi, prevede una procedura che quasi mai viene applicata. In queste situazioni, prima di essere sottoposto ad esame etilometrico, all’autista deve essere chiesto se intenda far assistere il proprio avvocato difensore all’esecuzione del test. Qualsiasi sia l’orario ed il luogo deve essere data la possibilità al coinvolto nel sinistro di farsi assistere legalmente anche su strada. Una sorta di tutela che la legge prevede per verificare che le procedure di esecuzione dell’etilometro vengano correttamente eseguite. Davanti al giudice è stato acquisito l’intero fascicolo d’indagine inerente l’incidente. Eil 32enneè stato chiamato a testimoniare. Ha spiegato, a precise domande dei difensori, che nessuno gli ha mai chiesto se volesse farsi assistere da un proprio legale durante l’esame etilometrico; e che i carabinieri gli avevano sviscerato le proprie facoltà di legge solamente una volta che l’esame era terminato e che era risultato positivo per due volte. Il giudice ha dunque considerato nullo lo svolgimento dell’etiltest. Senza il quale è completamente decaduta anche l’accusa di guida in stato d’ebrezza e le conseguenze pesanti che portava con sé. Il 32enne è stato pienamente assolto.

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