Incendio di Cesenatico: serviranno 2 mesi per riparare i danni

Cesenatico

Corto circuito, errore umano. O una somma delle due cose assieme. Sono le piste sulle quali si indaga per l’incendio che ha devastato due notti fa il residence Onda Marina di via Andrea Doria 7 a Ponente, con il fuoco che ha devastato un appartamento al terzo piano, danneggiato gravemente altri tre ed intaccato, tra fumo calore e acqua per il necessario spegnimento, tutte le case sottostanti del piano secondo di un’ala in particolare dello stabile.

Sono 12 le persone tra le 61 evacuate dalla palazzina che quando sono terminate le operazioni di spegnimento da parte dei vigili del fuoco di Cesenatico, Cesena, Forlì, Savignano e Cervia non hanno potuto fare rientro all’interno della propria casa dichiarata inagibile.

L’incendio è partito poco prima delle 21.30 e nel giro di una mezz’ora sul posto c’erano anche (oltre ai carabinieri, al 118) sia una rappresentanza della gestione dello stabile (che è del cervese Alessio Battistini) sia il sindaco Matteo Gozzoli. La prima preoccupazione una volta appreso che nessuno si fosse fatto male (l’unica leggera ustione ad un braccio l’ha riportata una delle due persone che vive nell’appartamento da cui è partito l’incendio) è stata quella di trovare alloggio per chi non sarebbe potuto tornare nella sua casa dopo lo spegnimento. Sulle 61 persone evacuate ordinatamente dalle scale di sicurezza del residence-albergo Onda Marina in 12 ora sono alloggiate all’hotel Dolce Vita (posto a metà strada tra Boschetto e il lungomare Carducci all’altezza di piazza Marconi).

Per tutti si prepara un lungo periodo fuori falle mura del residence di Ponente. Pur non essendo ancora stato possibile per la proprietà e la gestione controllare da vicino i danni causati dal fuoco (coperti da assicurazione), la prima stima è di almeno un paio di mesi per ripristinare la normalità eseguendo i lavori di riparazione globali.

A stabilire le cause dell’incendio saranno le indagini dei vigili del fuoco e dei carabinieri. La certezza è che le fiamme siano partite in maniera inarrestabile da un appartamento in particolare dove vivono due persone. Il gas all’Onda Marina non c’è e funziona tutto ad induzione elettrica. La tesi è che possa esserci stato un errore in cucina, o un corto circuito partito da chissà dove esattamente ma che ha spianato la strada velocemente alle lingue di fuoco. L’ala dello stabile intaccata dalle fiamme e dai danni causati dal calore e dalle opere necessarie per lo spegnimento è tutta inagibile. Gli altri residenti, al termine dell’emergenza alle 3.45 della notte, sono potuti tornare nelle proprie case.

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