Incendio, casa offerta alla famiglia salvata

«Le testimonianze di solidarietà che sto ricevendo confermano una volta di più la bontà della scelta che ha portato me e mio figlio a vivere a Rimini. La sua gente è straordinaria». Lucia Pierfederici è la mamma che con l’amica e tre giovani creature («da pochi giorni con me era arrivata anche mia nipote») alle 3,40 di venerdì sono scampate al rogo dell’appartamento sopra al deposito dell’azienda di traslochi Tiraferri, andato completamente distrutto da un incendio nella zona industriale di Viserba. Le sue parole d’affetto per i riminesi vanno all’angelo della vigilanza privata «che suonando e urlando ci ha di fatto messi in salvo», ai padroni di casa, «che nonostante il disastro hanno dato subito la disponibilità ad aiutarci», ed ai tanti che stanno contattando lei e la coinquilina Maria Raffaelle Dicristo: «È stata lei - spiega Lucia - ad andare alla Caritas dove il Comune ci ha detto avremmo potuto ritirare 300 euro per far fronte alle spese dei primi giorni senza casa. Ringraziamo ma noi vogliamo solo avere la possibilità di ripartire da dove eravamo: una casa in affitto confortevole a un prezzo giusto». Aiuto sì ma solo per rendere il periodo dell’emergenza il più breve possibile: «Noi vogliamo pagare tutto quello che ci sarà dato». Per adesso la soluzione individuata è un mese d’affitto in un residence zona via Tripoli. I tempi però potrebbero essere miracolosamente più brevi. Uno di quei riminesi che non la fanno pentire di aver scelto Rimini per ricominciare la propria vita, l’ha contattata ieri pomeriggio per «dirmi che tra poche ore saprà se l’inquilino che occupa un suo appartamento se ne andrà. Se lo libera ce lo affitta immediatamente e nel contratto scriverà che per i primi sei mesi non dovremo pagare nulla. Gli ho detto che era troppo, ma lui vuole così». Ora bisogna solo aspettare.

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