Incendio al Cab di Cervia, colpo di scena: il testimone chiave ritratta le accuse

Dopo l’udienza di ieri mattina, il processo a carico dell’ex dipendente della Cab di Cervia per incendio doloso non ha più un esito così certo. Il testimone chiave, l’uomo che poche ore dopo il rogo nel campo di grano di via Camillo Torres di Castiglione di Ravenna, di proprietà della Cooperativa agricola braccianti, aveva detto ai carabinieri di aver visto tutto, ieri in aula ha ritrattato completamente la sua versione. Prima di tutto al giudice Antonella Guidomei ha detto di non aver mai visto il 50enne imputato gettare qualcosa nel campo di grano poi finito in fiamme, ma di aver visto solo un «soggetto con pantaloni corti e cappello che saliva su un’auto”, vicino al luogo dell’incendio. A quel punto, convinto che si trattasse del piromane, aveva deciso di inseguirlo, riuscendo a prendere parzialmente la targa del veicolo, salvo poi perdere le tracce del sospettato che, forse accorgendosi di essere inseguito, aveva accelerato bruscamente.

L’allarme

Era il 24 giugno dell’anno scorso quando quegli oltre 20 ettari di grano della Cab vennero inceneriti dalle fiamme. A dare l’allarme ai pompieri era stato proprio il testimone oculare, che poche ore dopo era stato sentito dai carabinieri per raccogliere prove su quanto accaduto. Agli inquirenti aveva raccontato di aver visto un uomo vestito con pantaloncini corti di jeans e una maglietta grigia, probabilmente brizzolato, che gettava qualcosa nel campo che poi prese fuoco, per poi vederlo scappare a bordo dell’auto. A domanda diretta dei carabinieri se sarebbe stato o meno in grado di riconoscere l’autore dell’incendio, rispose: «Sì, al 99 per cento». Ieri, dopo un anno da quell’episodio, rispondendo alle domande dell’accusa, della parte civile (avvocato Claudio Cicognani) e della difesa (avvocato Francesco Furnari) ha invece ribaltato ogni cosa.

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