In fuga dai talebani, a Forlì le prime due famiglie

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Due nuclei familiari in fuga dall’Afghanistan arriveranno a Forlì la prossima settimana. Sono i primi accolti in città sotto il coordinamento della Prefettura, dopo che altri capoluoghi limitrofi avevano ricevuto persone che scappavano dal regime talebano. L’approdo in città di due nuclei familiari, entrambi composti da 5-6 unità, con la presenza anche di una donna in stato di gravidanza, avviene all’interno del progetto Cas (Centri accoglienza straordinaria) del ministero dell’Interno, e del Sai, Sistema accoglienza integrazione, del Comune di Forlì, con la gestione della cooperativa sociale DiaLogos che mette a disposizione la sua rete di professionalità, un’equipe fatta di mediatori, psicologi, assistenti sociali, persone che operano per l’integrazione degli stranieri con un’esperienza consolidata e riconosciuta negli anni, che si muovono all’interno di linee guida ben precise.

La procedura

La prima famiglia è attesa lunedì, la seconda a metà settimana. Verranno sistemate in due appartamenti differenti. «Sono persone che hanno passato il periodo di quarantena previsto dalle linee guida – chiarisce il presidente di DiaLogos, Patrizio Orlandi – che rientrano nei due progetti Cas e Sai, per le quali la Prefettura monitora la situazione. Noi forniremo tutto l’occorrente per la loro permanenza, vale a dire vitto, alloggio, vestiti, generi di assistenza e nel caso di presenza di minori, il percorso per l’inserimento scolastico».

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