Caro benzina: tutti in fila a San Marino, ma i prezzi bassi non dureranno

San Marino

Sconto sulla benzina, italiani in fila a San Marino, ma il divario da 20 euro al pieno ha le ore contate. In tanti dalla Romagna scavallano la frontiera per raggiungere le stazioni di servizio spinti dalla sete di risparmio. Il governo italiano ha infatti deciso di non confermare il taglio delle accise, che per qualche mese aveva calmierato i prezzi. Il primo effetto è che risulta più conveniente il rifornimento sul Titano, dove il carburante costa 1,45-1,55 euro al litro. Una differenza che arriva a 35- 40 centesimi al litro rispetto ai distributori del Belpaese. Tradotto: un pieno nell’antica terra della libertà può costare sino a 15-20 euro in meno. A pesare è l’ulteriore sconto garantito dalla Smac card, una specie di bancomat “made in Titano” foriero vantaggi, che assicura la ricarica di 10 centesimi per ogni litro di carburante acquistato.

Vantaggi effimeri

Ma c’è poco da esultare, il vantaggio non durerà a lungo. Lo segnala Luca Fabbri, coordinatore dell’Unione sammarinese commercianti (Usc). Che rileva «un aumento dal 10 al 30%, rispetto alle vendite abituali di carburante. Numeri dettati non solo dai prezzi - rimarca - ma anche dal tempo libero concesso dalle feste, complice il bel tempo, nonché gli eventi in calendario sul Titano». Dove, come segnala, non mancano clienti abituali da Valmarecchia e Montefeltro, in percentuali fisiologiche tutto l’anno, visto che la provincia di Rimini conta 339mila persone a fronte delle 33mila circa di San Marino. L’apparente congestione, insiste, dipende quindi dai 60 chilometri quadri del Titano. «Le code farebbero meno scalpore se si snodassero lungo un’autostrada – allarga le braccia -. È come se un ristorante con 100 posti si trovasse per due settimane a servire 200 clienti nello stesso orario. La gente fuori dalla porta sarebbe inevitabile». Al netto del colpo d’occhio, certo è che questi sono gli ultimi scampoli considerando che «la differenza di costo tra i due Paesi sarà adeguata con ogni probabilità a fine gennaio». E Fabbri scende nei dettagli: «In questo momento è in vigore il Decreto 156 che sancisce tempistiche diverse sull'adeguamento delle imposte. L’Italia non ha rinnovato i 18 centesimi dello sconto sul carburante, scattato dal 23 marzo 2022, facendo anzi partire nuovi aumenti dal 1° gennaio 2023. Quanto alle decisioni del governo sammarinese, – continua ancora il coordinatore di Usc - potrebbero essere già palesate la prossima settimana». Lo scarto tra i due Stati resta comunque minimo, torna a dire Fabbri ricordando l’analoga situazione del 2011, «anno della caduta del governo Silvio Berlusconi a cui subentrò Mario Monti: il 1° dicembre l’Italia registrò un aumento di 13 centesimi, a cui san Marino si adeguò già la settimana successiva».

La Smac tiene botta

Non saranno invece cancellati dall’arrivo del nuovo anno i benefici per i detentori della Smac card: che continuerà a caricare 10 centesimi per ogni litro acquistato. In merito Fabbri nota che i prezzi a San Marino sono per la maggior parte al servito: questo per effetto della Smac che, caricata dopo il rifornimento, assicura lavoro al comparto. Quanto ai dati estrapolati dalla Relazione economica, diffusa dal governo: nel 2022 erano attive 80mila carte, di cui 13mila a Rimini, 2919 a Verucchio; 2329 a Coriano, 2046 a Santarcangelo, 2042 a Novafeltria, 1866 a Riccione, 1455 a Montescudo, 1254 a San Leo, 1011 a Torriana. Quanto al settore carburanti nel 2022 i residenti hanno speso 29.337.253 di euro mentre i non residenti 37.075.289.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui